Se volete conoscere meglio il Regno Unito, cominciate da Londra. Provate a cominciare dalle sue strade: pulite, larghe, piene di macchine che si muovono in quello che per il resto del mondo è il lato sbagliato della strada. Seguitele fino al Tamigi. Come altre capitali europee Londra venne costruita proprio lì per la sua posizione favorevole: vicino ad un grande fiume che può essere seguito fino al mare, non troppo lontano per un comodo commercio navale, ma abbastanza da essere al sicuro da invasioni inaspettate. Negli ultimi anni la città si è focalizzata di più sul suo lungofiume. Se città come Parigi hanno sempre vissuto in stretta connessione con il loro fiume, Londra sembrava volere dimenticare il Tamigi, come qualcosa di sporco e triviale.
Invece il Tamigi è un fiume piuttosto bello, quindi perché non goderselo?
Lo sapeva bene Jerome K. Jerome quando scrisse Tre uomini in barca (carta o ebook) il famoso romanzo pieno di humour, pura essenza dello spirito inglese! Potete seguire le sue orme con una delle tante crociere sul Tamigi, solo per vedere Londra da un’altra prospettiva. E se questo non bastasse per apprezzare il buon, vecchio fiume, ora il suo pieno potere mistico sembra tornare “a galla” grazie ad un altro romanziere, Ben Aaronovitch.

Seguendo i primi passi dell’agente Peter Grant, con l’Ispettore Capo Nightingale, in una sezione segreta della Polizia Metropolitana, Aaronovitch mette insieme magia, omicidi, investigazioni, fantasmi e, ebbene sì, divinità fluviali. Tra spettri, vampiri e dei, il Tamigi e i suoi figli vi giocano una parte centrale. Anche in questo caso il risultato è un intrattenimento pieno di humour britannico con dei personaggi molto amati dai lettori che vorrebbero seguirli in altri episodi, oltre la trilogia. Personalmente, quello che mi è più piaciuto è il modo in cui Aaronovitch descrive Londra e la magia nascosta dietro le mura delle sue case e nelle sue vie. L’azione si svolge attorno a Covent Garden. L’autore è abbastanza scaltro da giocare con l’immaginario legato a quella zona e a Londra in genere.
“Non c’è nessun posto come Londra” cantava Sweeney Todd, il diabolico barbiere di Fleet Street e siamo d’accordo con lui: basta camminare per le sue strade. L’ultimo film di 007, Skyfall, (vedere qui la puntata precedente) ne mostrava parecchie, senza dimenticare il lungofiume, a cominciare dal quartier generale dell’MI6 a Vauxhall, proprio di fronte la Tate Britain e non lontano da Westminster. Ma non è l’unico film inglese a mostrare Londra e il Tamigi: pensate solo a Bridget Jones che cammina sul Millenium Bridge, o agli sgherri di

Non che la Rowling sia rimasta troppo a lungo incatenata al maghetto che ha fatto la sua fortuna: il Regno Unito è stato appena colto di sorpresa dal suo primo romanzo “adulto”, Casual Vacancy, e sta ancora cercando di riprendersi. Pur essendo un bestseller, con un impressionante numero di copie vendute ancor prima della sua uscita, i critici si sono divisi sul suo valore. Descritto generalmente come un interessante esperimento non interamente riuscito, è ambientato a Pagford, una fittizia cittadina di campagna che dovrebbe fungere da realistica, addirittura cinica versione della Privet Drive di Potter. Ma mi astengo dall’esprimere un’opinione prima di averlo letto.






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