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Nessun rischio di celiachia nei bambini durante lo svezzamento

Creato il 11 novembre 2014 da Laricercascientifica

La celiachia è una malattia dell’intestino che provoca delle reazioni infiammatorie, in alcuni casi anche gravi, in risposta all’assorbimento di alcune sostanze nutritive come il glutine. La soluzione più efficace per evitare che l’organismo della persona malata vada ad attaccare l’intestino perchè in presenza di glutine, è ricorrere ad una dieta specifica, molto rigorosa, che può permettere, nella maggior parte dei casi, la risoluzione di tutti i sintomi specifici della malattia. E d’altronde, ad oggi, non esistono ancora farmaci in commercio in grado di prevenire questa condizione o di curare l’intolleranza alimentare del soggetto.

Secondo alcune ricerche, per evitare, l’insorgenza della malattia soprattutto nei bambini, è necessario che la madre scelga il momento più giusto per andare ad introdurre il glutine nell’alimentazione del figlio. E il momento migliore dovrebbe essere, secondo le ipotesi dei ricercatori, fra i quattro o i sei mesi di vita, o ancora oltre se il bambino nasce da una famiglia in cui sono già presenti casi di celiachia. Uno studio condotto in Italia e pubblicato sulla rivista New England Journal of Medicine, va, invece, a confutare le precedenti tesi condivise, asserendo che non esiste alcun rischio di celiachia al momento dello svezzamento. Lo studio finanziato dall’Associazione Italiana Celiachia e portato avanti dal professor Carlo Catassi, è stato realizzato su oltre 700 bimbi in Italia con una sperimentazione basata sulla differente somministrazione del glutine nell’alimentazione dei più piccoli. Durante la ricerca alcuni bambini hanno ricevuto il glutine a sei mesi, altri a dodici mesi, nell’intento di scoprire l’esistenza di un possibile legame tra la comparsa della malattia e le modalità di svezzamento. Secondo le conclusioni della ricerca, in realtà, una sostanziale differenza se c’è la si può riscontrare solo nei soggetti “a rischio”, ovvero in quei bambini nati da una coppia di genitori, entrambi celiaci, dove c’è una presenza di due copie del gene HLA-DQ2 ed il doppio di probabilità di ammalarsi. Solo in questo caso, secondo i ricercatori, sarebbe auspicabile aspettare almeno il primo anno di vita ad introdurre il glutine nei pasti per cercare di ridurre la percentuale di insorgenza della patologia nel bambino.

  • Ricerca di: Associazione Italiana Celiachia
  • Pubblicata su: New England Journal of Medicine
  • Conclusione: Non esiste un legame valido tra la comparsa della celiachia e l’età dello svezzamento

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