E forse le continue ricerche di sacche di sangue, le donazioni elargite dai più attenti al problema, le richieste disperate di questo o quel gruppo sanguigno, in un futuro, speriamo prossimo, saranno solo dei lontani ricordi. Il sangue artificiale potrebbe, infatti, essere una conferma e garantire la piena disponibilità a medici e dottori in qualsiasi intervento e per qualsiasi paziente.
I ricercatori del Brigham and Women Hospital (BWH) hanno sperimentato, infatti, una nuova tecnica in grado di produrre le varie componenti del nostro sangue. Lo studio pubblicato sulla rivista Blood ha previsto la realizzazione di bioreattori portatili, delle vere e proprie fabbriche di piastrine e globuli rossi, in grado di favorire la produzione artificiale di sangue. Numerosi i vantaggi che potrebbero interessare l’utilizzo di questa particolare tecnica a partire dalla facilità d’uso e di spostamento del piccolo bioreattore che renderebbe risolvibile il problema della carenza delle piastrine un pò ovunque. Soprattuto da non sottovalutare, la riduzione pari a zero dei rischi di contagio e di trasmissione di malattie, riuscendo ad evitare la necessità di trasfusione per tutti i malati costretti a svolgere chemio, trapianti, interventi chirurgici delicati. Adesso l’attenzione dell’esperimento condotto da Jonathan Thon della Divisione di Ematologia dell’ospedale è spostata al 2017, anno in cui le nuove piastrine artificiali saranno testate sull’uomo.
- Ricerca di: Brigham and Women Hospital
- Pubblicata su: Blood
- Conclusione: Con i bioreattori artificiali saremo in grado di produrre sacche di sangue