Il Campidoglio nel 1900 circa
di Rina Brundu. Finalmente aria nuova! Finalmente una concreta speranza di riuscire a dissolvere l’ombra nefasta del renzismo che tutto avvolge come una sorta di piovra tentacolare determinata a non abbandonarci mai.
Di fatto la battaglia per il Campidoglio è una novità per questo paese affossato dalle spire del maschilismo sciovinista e dalla corruzione politica: due donne giovani dotate di ogni qualità che serve a fare una differenza e determinate a vincere!
“Nessun uomo può dire ad una donna cosa fare” sembrerebbe essere questo il motto della inusuale campagna ma purtroppo sappiamo bene che questa non è ancora la verità nell’Italia provinciale che viviamo, forse mai lo sarà. Per intanto bisogna contentarsi, finanche contentarsi di respirare aria pulita perché a ben guardare forse il motto più appropriato sarebbe “E il renzismo gufa, si rode”.
Lo sanno bene i falchi renziani di essere fuori dai giochi a Roma (e non solo) e non a caso hanno già sparpagliato le truppe nei loro circoli pubblici preferiti, i telegiornali RAI, parola d’ordine: diffondere il verbo. C’era qualcosa di veramente brutto questo pomeriggio, sugli schermi di Rai 2, nella figura grigia dell’ennesimo parlamentare PD (purtroppo non ne ricordo il nome), impegnato a dire (un termine più appropriato sarebbe spettegolare), che Virginia Raggi avrebbe un passato imbarazzante solo perché ha fatto praticantato nello studio di Previti.
Ma da che pulpito viene la predica? Da chi ha svenduto la Patria e la sua Costituzione per fare leggi e decreti con cani e porci pur di non liberare lo scranno?
Ecco, la battaglia tutta al femminile per il Campidoglio ci dà almeno questa speranza: che di questo tipo di politica ci si liberi al più presto e altrettanto presto ci si liberi dei personaggi squallidi, arrivisti e interessati che l’hanno incensata e plasmata a loro immagine e somiglianza.