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Nessuna Fiducia nei Media

Creato il 22 gennaio 2015 da Pedroelrey

Sono stati pub­bli­cati i risul­tati del “Trust Baro­me­ter 2015″, inda­gine annuale, giunta alla quin­di­ce­sima edi­zione, con­dotta in 27 nazioni, Ita­lia inclusa, su un cam­pione di 33mila rispon­denti di età com­presa tra i 25 ed i 64 anni, tesa ad iden­ti­fi­care il livello di fidu­cia nei con­fronti di orga­niz­za­zioni non gover­na­tive, aziende, media e governi.

Il nostro Paese si col­loca tra i “distru­sters”, tra le nazioni in cui è mag­giore la per­cen­tuale di coloro che non hanno fidu­cia, posi­zio­nan­dosi al top con il 48% [era il 43% l’anno precedente].

Di 15 set­tori mer­ceo­lo­gici presi in esame i media risul­tano essere quelli con la minor fidu­cia. All’ultimo posto per­sino dopo le ban­che, grandi impu­tate degli ultimi anni.

Fiducia per Settori

Rispetto ad una media del 51%, la fidu­cia nei con­fronti dei media nel nostro Paese si asse­sta al 48%. Valore in cre­scita rispetto alla pre­ce­dente rile­va­zione ma che resta uno dei più mode­sti tra le nazioni prese in considerazione.

Sono i motori di ricerca la fonte d’informazione in cui le per­sone godono di mag­gior fidu­cia. Motori di ricerca che sono anche la prima fonte d’informazione in asso­luto pareg­giando la tele­vi­sione in caso di “brea­king news” e restando sal­da­mente in prima posi­zione rispetto a TV e gior­nali anche come fonte per avere con­ferma delle noti­zie avute attra­verso altri canali/media.

Motori di Ricerca

Le noti­zie sono dun­que unbran­ded come già emer­geva dal Digi­tal News Report 2014 del Reu­ters Insti­tute for the Study of Jour­na­lism. Com­mo­dity in cui il valore dei sin­goli brand, delle sin­gole testate, è costan­te­mente in calo.

Una stra­te­gia senza tat­ti­che è il cam­mino più lento verso la vit­to­ria. Le tat­ti­che senza una stra­te­gia sono il cla­more prima della scon­fitta, scri­veva Sun Tzu nel suo cele­bre “L’arte della guerra”. È quello che un decen­nio di tat­ti­ci­smi, di rin­corse all’ultimo click hanno gene­rato: una per­dita di fidu­cia e di valore del brand delle testate distrutte, tra le altre cose, nella dico­to­mia delle loro ver­sioni online rispetto a quelle cartacee.

La neces­sità, l’urgenza, direi, di lavo­rare su fidu­cia e bran­ding è ormai non dero­ga­bile pena l’ulteriore per­dita di appeal e di valore. Si chiama mar­ke­ting, pare.


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