Mi sono chiesta perché queste elezioni le vivo così fiaccamente. In passato sono stata molto più frizzante, ironica, mordace e divertita. Questa volta non è così. Ho capito una cosa che già avevo intuito, ma a cui non avevo dato la giusta importanza: non sono i politici che decidono chi va su e chi resta giù, ma l’elettorato. A voi sembrerà un’ovvietà: in una democrazia sono i cittadini che tramite il voto fanno la loro scelta, ma a pensarci bene non è esattamente così, perché quasi mai la scelta è consapevole e ragionata su finalità di interesse collettivo. Ho sempre sentito la gente lamentarsi dei vari governi democristiani per poi votarli e rivotarli. Da noi è lo stesso con l’Union valdotaine. Politici corrotti e incapaci che continuano ad occupare imperturbabili i loro posti grazie alla democrazia. Berlusconi è solo l’esempio più lampante di una società che è marcia fino al midollo. Noi abbiamo un pregiudicato che ci governa e altri figuri che starebbero meglio da un’altra parte. Invece questi saranno probabilmente rieletti grazie ai liberi cittadini. Già, perché di fronte a una scelta uno è libero e la scelta non manca, quindi neppure la libertà. Nessuna giustificazione! Fra una settimana sapremo se viviamo in una società irrimediabilmente corrotta o no. Perché i politici che governeranno saranno a immagine e somiglianza dei loro elettori.