Ah quei beati tempi del per sempre! Quelli dei legami duraturi, di stima e fiducia accesa! Quanta fatica, quanto impegno. I migliori amici sono da coltivare, dedizione sempre viva. Sono belle soddisfazioni, non dico di no, ma che dire invece degli amici occasionali?
Qual parte più leggera è dell’essere, quando s’incontrano, solo per poco, anime che paiono affini! Non occorrono precauzioni che nulla s’ha da perdere o ritrovare. Non c’è contagio, ne illusione di futuro.
All’amico occasionale che è all’oscuro di te, puoi raccontare da capo tutta la tua vita, lamentandoti in eccesso se ti va tanto poi verremo dimenticati come polvere spazzata di deserto.
Dall’amico occasionale puoi farti offrire un caffè che poi chissà quando lo rivedrai per ricambiare.
E sì; accade quella cosa divertente e un po’ infantile dello scambiarsi gli indirizzi -oggigiorno il profilo facebook o il contatto watzup- ma quanti di voi, sinceramente, li conservano e ne fanno amici veri?
Ma la miglior categoria è per me il conoscente occasionale, il conducente del pullman, il barista, il fruttivendolo, il passante, la guida all’abbazia, il vicino di metro, il parrucchiere.
Nessuna precauzione, nulla davvero. Non occorre dare le proprie generalità, non occorre dire chi si è o se si preferisce per un attimo si possono narrare vite speciali e dorate.
Tempo di aver girato l’angolo e a meno di una buona memoria, non ci sovviene colore degli occhi o dei capelli.
Ma un dettaglio piccolo, un pezzo aggiunto, un mattoncino incastrato.
E così, via, gettiamoci tra la gente! Senza precauzioni, che male non fa.
Chiara