Valerio Evangelisti,scrittore
Day Hospitaldi Valerio Evangelisti
isbn 9788809777965
In questo testo di Valerio Evangelisti non c'è il mitico Nostradamus , nè l'inquisitore Nicolas Eymerich, non c'è nessuno dei personaggi che l'hanno reso celebre in quel genere letterario che gli anglosassoni chiamano New weird, ma vi è la descrizione del peggior mostro che si possa incontrare nel mondo reale , nel suo caso "linfoma non Hodgkin di tipo B a grandi cellule aggressivo, è un cancro , torno a leggere dell'Imperatore del Male, maledizione!, come mi sono reso conto leggendo il capolavoro di Mukherjee Siddharta ,non c'è niente da fare, il cancro,purtroppo, ha fatto parte e farà per sempre parte di noi, ci cresce dentro, si nutre di noi, per fortuna oggi si può combattere molte delle sue manifestazioni e spesso con un po di fortuna, allungare la propria vita, qualche rara volta riuscendo a conservare una qualità della vita degna di questo nome. Ho letto questo diario in poco tempo, che cosa mi ha lasciato dentro? Rabbia. Perchè ? Il signor Evangelisti è stato curato a Bologna , dunque in una Regione italiana che è all'avanguardia come qualità dei servizi, se mi fermo a riflettere invece ad altre realtà veramente disastrate, eppure, finita la cura, dopo le chemio, il malato si ritrova da solo, spesso scopre con il tempo, sulla porpria pelle, gli effetti collaterali delle cure; perchè nessuno ti ragguaglia su niente. E' brutto scoprire che non sei più padrone dei tuoi sfinteri, che non riesci a camminare perchè i piedi si bloccano e non riesci ad uscire neanche dalla vasca da bagno salvo scoprire poi che bastava leggere su internet l'opuscolo del National Cancer Institute che consiglia da sempre la doccia a chi ha fatto le chemio.Perchè non li date certi consigli? Ma la domanda vera è: perchè ai malati in generale non si offre questo tipo di assistenza ?, cavolo si tratta di esseri umani non di cavie! Quando un malato si sveglia con un forellino nel petto perchè quando la chemio è frequente l'ago non basta, che vi costa dire al malato,all'ESSERE UMANO, non si preoccupi lei non è diventato un imbuto dove verseremo medicinali secondo protocollo, è ancora un uomo, ha un nome di battesimo, una storia , un avvenire al quale noi tutti teniamo. Vi consiglio di leggere questo libro, fa pensare che è l'attività meno inflazionata di questi tempi.
di Luigi De Rosa