A Lo Wang i mostri piacciono solo al sangue
Gli shooter vecchia scuola hanno ancora qualcosa da dire, come dimostra l'ondata di remake che ci sono piovuti addosso in questi mesi. Omaggi ed evoluzioni di vario genere che includono anche Shadow Warrior, remake in chiave moderna dell'omonimo shooter targato 3D Realms. Dell'originale qui troviamo lo stile, le abitazioni squadrate, la barra della vita, le aree segrete, il combattimento concitato e la violenza. Ma non troviamo i veicoli, sostituiti, in un remake che cambia parecchi elementi, dal sistema evolutivo del personaggio e da un sistema di movimento potenziato che include rapidi scatti, schivate prodigiose e atterraggi da marzialista. Tutti elementi che vanno ad alterare il gameplay in senso assoluto ma che risultano particolarmente efficaci se combinati con la spada la quale è protagonista anche della trama e, combianta con i poteri di cura e alle spinte telecinetiche, riporta alla mente l'immortale Jedi Knight.
Come get some Wang
Shadow Warrior non ha un impianto narrativo da kolossal, ma riesce comunque a sorprendere grazie a scenette e battute azzeccate che vivono ancora una volta di stereotipi orientali, doppi sensi e di quella carica dissacrante che ha reso memorabili i titoli targati 3D Realms. Non c'è il numero impressionante di frasi che Lo Wang proferiva nel titolo originale e la volgarità generale è inferiore, anche grazie ai metariferimenti di un protagonista consapevole di essere immerso nei cliché, ma non mancano i biscotti della fortuna, qualche intermezzo narrativamente più forte e un'apertura rock da ovazione. La trama è funzionale a questa impostazione sopra le righe, non cerca di sorprendere ma si accontenta di intrattenere il giocatore ricorrendo spesso e volentieri a citazioni. Il protagonista, summa degli stereotipi degli attori d'azione occidentali e orientali, deve recuperare una spada e per farlo è costretto a sconfiggere scagnozzi armati e orde di demoni. Un compito impossibile per un umano, a meno che questi possa usare poteri speciali che gli sono concessi da un demone decisamente atipico. Ed è quest'ultimo che, oltre a giustificare l'acquisizione di abilità mistiche da parte del protagonista, ci guida nella comprensione di quello che sta accadendo. E lo fa con ironia e dialoghi azzeccati, egregiamente doppiati in inglese e supportati da sottotitoli in italiano, che si alternano alle battute del protagonista creando il perfetto mix di azione anni ottanta.
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L'importante è combattere
Shadow Warrior è una sorta di enciclopedia degli shooter d'epoca con armi da fuoco che vomitano colpi in quantità, poteri curativi, poteri offensivi, aree segrete a profusione, spade e barili esplosivi in ogni dove. L'evoluzione del personaggio si struttura attraverso tre alberi separati le cui voci possono essere sbloccate attingendo da tre risorse ben distinte. I potenziamenti delle armi richiedono denaro mentre le abilità si basano sul karma e i poteri su cristalli del Ki. Questi ultimi, tra l'altro, rendono l'esplorazione fondamentale, al pari del denaro e delle svariate aree segrete dedicate all'originale Shadow Warrior, non essendo reperibili in altro modo se non cercandoli.
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Requisiti di Sistema PC
- Configurazione di Prova
- OS: Windows 7
- Processore: Intel Core i7 920
- Memoria: 6GB
- Scheda video: GeForce GTX 570 GLH
- Requisiti Minimi
- OS: Windows XP / Vista / 7 / 8
- Processore: 2.4 GHz Dual Core Processor or higher
- Memoria: 2GB
- Spazio su disco: 8GB
- Scheda video: ATI Radeon HD 3870 / NVIDIA 8800 GT
- Requisiti Consigliati
- OS: Windows 7 SP1 64-bit
- Processore: Intel Core 2 Quad 8200 / AMD Phenom X4 9950
- Memoria: 4 GB
- Spazio su disco: 8GB
- Scheda video: ATI Radeon HD 4890 / NVIDIA GeForce GTX 460
Shadow Warrior è un bagno di sangue e trash, un flusso continuo di battute grottesche condite da arti che cadono su pavimenti imbrattati di sangue. La componente estetica non è delle migliori ma sostiene e smorza in modo adeguato il tasso di violenza che si riproduce anche verbalmente nelle inquietanti rivelazioni del demone che ci guida e nelle battute del protagonista. Il risultato è un titolo che, esplorando minuziosamente le mappe, dura circa dieci ore ed è privo di multiplayer, è indebolito da qualche caduta di intensità ed è certamente imperfetto ma è anche dotato di carattere ed è sostenuto da un gameplay robusto e articolato.
Mattia Armani
Pro
- Frenetico e appagante
- Pieno di segreti e di abilità
- Carattere e sangue come non se ne vedevano da tempo
- Meno volgare
Contro
- Tecnicamente arretrato
- Alcuni boss non sono all'altezza dell'esperienza
- Privo di multiplayer
- Meno volgare