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Nessuno sa di noi di Simona Sparaco

Creato il 02 marzo 2013 da Nasreen @SognandoLeggend

Scrittrice e sceneggiatrice, è nata a Roma. Dopo aver preso una laurea inglese in Scienze della Comunicazione, spinta dalla passione per la letteratura, è tornata in Italia e si è iscritta alla facoltà di Lettere, indirizzo Spettacolo. Ha poi frequentato diversi corsi di scrittura creativa, tra cui il master della scuola Holden di Torino. Per Newton Compton ha pubblicato i romanzi Lovebook e Bastardi senza amore, tradotto anche in lingua inglese. Vive tra Roma e Singapore.

Sito: Simona Sparaco


Nessuno sa di noi di Simona SparacoTitolo: Nessuno sa di noi
Autore: Simona Sparaco
Serie: //
Edito da: Giunti (Collana: A)
Prezzo: 12.00 € 
Genere:  Romanzo
Pagine: 256 p.
Votohttp://i249.photobucket.com/albums/gg203/nasreen4444/SognandoLeggendo/5Astelle.png
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Trama: Quando Luce e Pietro si recano in ambulatorio per fare una delle ultime ecografie prima del parto, sono al settimo cielo. Pietro indossa persino il maglione portafortuna, quello tutto sfilacciato a scacchi verdi e blu delle grandi occasioni. Ci sono voluti anni per arrivare fin qui, anni di calcoli esasperanti con calendario alla mano, di ”sesso a comando”, di attese col cuore in gola smentite in un minuto. Non appena sul monitor appare il piccolo Lorenzo, però, il sorriso della ginecologa si spegne di colpo. Lorenzo è troppo ”corto”. Ha qualcosa che non va. ”Nessuno sa di noi” è la storia di un mondo che si lacera come carta velina. E di una donna di fronte alla responsabilità di una scelta enorme. Quale è la cosa giusta quando tutte le strade portano a un vicolo cieco? Che cosa può l’amore? E quante sono le storie di luce e buio vissute dalle persone che ci passano accanto? Come le ricorderanno le lettrici della sua rubrica e le numerose donne che incontra sul web, Luce non è sola. Una scrittrice di grande talento, un romanzo che tiene sospesi sul filo delle emozioni più vere, fino all’ultima pagina.

Recensione
di CriCra

Displasia scheletrica. Ecco cosa si sentono dire Luce e Pietro dalla ginecologa dopo il risultato dell’ultima ecografia. Il loro bambino è affetto da una grave malattia genetica che molto probabilmente, statistiche e percentuali alla mano, non gli permetterà di sopravvivere alla nascita.

Luce, la protagonista narrante di Nessuno sa di noi di Simona Sparaco è una donna come tante altre al mondo. Una donna che sta per diventare madre. Una donna che di punto in bianco vede crollarbebèe intorno a sé il suo mondo a causa di questa terribile verità.

Questa è una storia drammatica che molto spesso purtroppo vediamo avverarsi nella realtà. Una tragedia di probabilità esistenziale che potrebbe colpire chiunque. Quando poi a pagarne le spese sono bambini non ancora nati è ancora più orribile averne solo il minimo pensiero.

I futuri genitori rimangono sgomenti di fronte alla verità agghiacciante di una malattia genetica, della quale molto spesso non si è mai sentito parlare o non si riesce neanche a pronunciarne il termine esatto. Si resta basiti, cercando dentro se stessi la forza di volontà e il coraggio interiore nell’accettare tale situazione ed andare conseguentemente avanti.

È successo che eravamo felici. Sembravamo volare
sopra le nostre vite, così meravigliosamente incoscienti.
Poi, in un istante qualunque, siamo precipitati.
E adesso siamo qui, senza sapere se resteremo paralizzati a vita,
su una sedia a rotelle, o se incerti e zoppicanti, prima o poi,
ci rimetteremo in piedi e ricominceremo a camminare.

I sentimenti che scaturiscono dalla lettura di questo libro sono davvero complessi e contrastanti. L’intensità emozionale che solo una madre nel sentire il suo bambino muoversi dentro di sé per la prima volta è qualcosa di indescrivibile quando la si prova. La forza della disperazione. La preghiera di una futura madre che cerca di far sentire alta la sua voce. L’autrice, attraverso le sue parole, ha cercato di dare visione a tali emozioni.

Ho lasciato scorrere le dita sul cotone della camicia da notte
e mi sono accarezzata la pancia…
sapevo anche che non avremmo mai potuto essere più
vicini di come lo eravamo in quel momento.
E allora gliel’ho detto, sottovoce:
“Anche io ci sono. Sono tua madre. Sono qui.
Sono il mondo intorno a te.”

In ogni singola pagina di questo testo ci sono frasi che lasciano tracce concise e indelebili come segni di scottanti bruciature. Rammarico, tristezza, ansia. Consapevolezza di un potere decisionale su di una vita. Farla vivere o morire. La coscienza di una donna, di una futura madre, è davvero così forte? Pronta ad affrontare le conseguenze di una decisione così importante, che segnerà per sempre la sua vita?

Molto spesso, nella maggior parte dei casi quando si aspetta un figlio, si dice che si è in due persone ad aspettarne la nascita. La madre e il padre. Ma sempre e comunque in ognuna di queste circostanze, positiva o negativa, è la madre in primis a provare ogni cosa, sensazioni e dolori. È lei a dover scegliere cosa è giusto o sbagliato per il figlio che porta in grembo.

Luce, ti prego, ascoltami. Siamo in due, ricordi?”
Ha il potere di farmi piangere di nuovo. Lui non
può sentirlo, Lorenzo che scalcia. Posare una mano
o un orecchio sopra l’ombelico una volta ogni
tanto non è come averlo dentro ogni secondo.
Non può capirmi. E non è vero che siamo in due,
sono completamente sola.

Attraverso le parole di Luce, conosceremo quelli che sono i pensieri e le decisioni della sua mente, riportandoci ogni tanto indietro nel tempo, in altri momenti di vita vissuta del suo passato. Tanti flashback che le hanno segnato il cammino fino a riportarla nel presente quotidiano.

Un presente totalmente differente da quello che lei aveva immaginato e sperato insieme a Pietro, il suo compagno di vita. Un presente che quasi irrimediabilmente farà cadere ogni sua certezza, prima di tutto su se stessa, poi sul rapporto verso gli altri e pericolosamente verso il suo amato.

Molto probabilmente questo libro potrebbe non attirare le simpatie di lettori obiettori di cosgestantecienza contro l’aborto. Io ancora adesso non so bene come schierarmi. So che esistono casi e casi. Uno è diverso dall’altro. Situazioni simili ma complesse e differenti. Posso dire di approvare l’aborto nei casi accertati al 100% in cui è assolutamente necessario. Aborro e condanno senza un minimo di esitazione quelle donne (le quali non sono neanche degne di essere chiamate con questo appellativo) che compiono l’infame gesto di “gettare” il figlio appena nato magari nel cesso di un bagno pubblico o in un cassonetto della spazzatura. Di episodi del genere ne sentiamo nei TG troppo spesso, purtroppo.

Al giorno d’oggi non è raro sentire casi di nascite e di diversità congenite. Media, informazione, progresso medico scientifico. La nostra società è abituata a tutto questo. Ma, sinceramente parlando, quanti di noi possono dire di non aver tirato un sospiro di sollievo nell’apprendere, magari in situazioni analoghe a quella di questo libro, di essere scampati all’eventualità di fare parte di una cruda realtà come questa? Io tristemente lo ammetto e non me ne vergogno essendo umana.

Dettagliato e preciso in una forma quasi maniacale, senza lasciare spazio a minimi mezzi termini. Una trama triste e drammatica dove la coscienza, la moralità e l’egoismo si contendono il passo per mettersi in primo piano. Una gravosa decisione. Il tormento dell’anima dopo tale attuazione. La caduta nell’angoscia e nel rimorso. E poi, infine, uno spiraglio di luce… la forza e un ritrovato coraggio nel ritornare a provare a vivere. Credere. Rinascere.

Non so come è successo, ma a un certo punto
dove prima c’era solo il buio
che aveva lasciato
Lorenzo, a poco a poco è rispuntata la luce.
Si sono riaccesi i colori, sono tornata a essere
una casa viva. Una casa abitata. Pietro è stato il primo
a entrare, in questa casa rinata. Adesso, un po’
alla volta, farò posto al resto del mondo.

Tutto questo è ciò che mi è stato trasmesso da questo meraviglioso libro. Se andate alla ricerca di un romanzo serio, impegnativo, duro e crudo, Nessuno sa di noi saprà soddisfarvi. Buona lettura a tutti!

 


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