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Nessuno si salva da solo

Creato il 12 luglio 2015 da Ussy77 @xunpugnodifilm

50938L’isteria si divora le emozioni. Castellitto rimandato

Dopo Non ti muovere e Venuto al mondo, Castellitto mette in scena anche Nessuno si salva da solo, ovvero l’ultimo romanzo della moglie Margaret Mazzantini. Il risultato finale non è dei migliori, infatti pare che il film giri spesso a vuoto, mettendo in fila consecutivamente sequenze di vita vissuta, tenute insieme da un tesissimo filo di drammaticità.

Gaetano e Delia sono una coppia separata che si incontra al ristorante per decidere come suddividersi le vacanze con i figli. Gonfi di livore e rabbia, i due genitori cominciano a ricordare il passato e a tirare le fila del loro rapporto ormai in frantumi.

È troppa la carne al fuoco posta sulla brace dalla vicenda di Gaetano e Delia. Tuttavia non è questo il difetto più grande dell’intera pellicola, che pare abbia l’intenzione di gettare in pasto al pubblico problemi personali e di coppia in modo continuativo, senza approfondirli eccessivamente. Difatti Nessuno si salva da solo attraversa temi come l’anoressia, la mancanza di realizzazione professionale, l’educazione dei figli, il tradimento, l’aborto e la stanchezza matrimoniale e genitoriale, ma ognuno di questi scorre velocemente senza lasciare il segno. L’impressione è quella di osservare un percorso a tappe, che si sofferma malamente su incomprensioni, sbraiti e fugace sesso, mentre i due protagonisti sono seduti a tavola a lanciarsi invettive.

Nessuno si salva da solo è l’esibizione di una storia d’amore che non vuole finire, che non vuole trascinarsi stancamente in un odioso oblio. Tuttavia l’intenzione non basta e si ha l’impressione che Castellitto abbia abusato di frasi fatte e di situazioni a effetto, che generano il più delle volte risvolti sterili e, a tratti, ridicoli. Pur salvandosi con interpretazioni accettabili, Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca, divengono iraconde marionette nelle mani del regista, che affronta il matrimonio tra  Gaetano e Delia come un campo minato.

Non basta la figura saggia e morale di un Vecchioni riciclatosi attore, un brano di Dalla durante i titoli di coda e l’apertura al sorriso in chiusura per “salvare” Nessuno si salva da solo. La pellicola di Castellitto, laddove va alla ricerca della verosimiglianza, ostenta un’innegabile costruzione filmica e, nel momento in cui sottolinea gli scontri dialettici, sfocia in aforismi narrativi, che si sposano malamente con una scrittura cinematografica. Dopo aver convinto con la tragicità di Non ti muovere e raccontato l’amore in tempo di guerra con Venuto al mondo, il regista/attore inciampa in una trappola narrativamente densa, ma difficilmente adattabile allo schermo cinematografico.

Uscita al cinema: 5 marzo 2015

Voto: **


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