- un blog è l’unico mezzo di espressione ad essere totalmente libero e indipendente,
- Mauro Masi sarà troppo inpegnato ad inviare curricula in giro per poter prestare attenzione a ciò che scrivo io e quindi redarguirmi via telefono,
- Silvio Berlusconi sarà completamente assorbito dalla campagna per la lotta a questo male incurabile che è la magistratura milanese per poter, come Masi, leggere il mio blog e chiamarmi in diretta per insultarmi,
credo di poter manifestare apertamente tutto ciò che fa nascere in me il pensiero che il prossimo sindaco bolognese possa portare la cravatta verde.
Ora, New York è una città con più di otto milioni di abitanti, di tutte le etnie e di tutte le religioni; Bologna ne conta al momento solo 380.000, ma vanta una cosiddetta “area metropolitana” che raggiunge un milione di abitanti. Quindi, in proporzione, se per New York ci sono voluti sette anni di cinghia stretta giulianesca, alla “turrita” dovrebbe bastare un anno per ritrovare la gloria e lo spendore perduti. Rudy, cosa fai da qui a maggio del 2012? No perchè la situazione è questa: una eventuale vincita del candidato della Lega non farebbe altro che fomentare ancora di più la xenofobia e l’intolleranza già abbondantemente vigente tra le mura cittadine, senza però ottenere i risultati di controllo dell’ordine che invece sarebbero necessari; il candidato del Pd, Virginio Merola, potrebbe anche essere la persona giusta, peccato che la sua espressione bonaria non faccia trapelare nessun intento di attuare una politica dura ma crei anzi una certa confusione con il sindaco uscente Flavio Delbono, anche lui del Pd, del quale però non abbiamo nessun buon ricordo a causa del cosiddetto “Cinziagate”; il candidato del centrodestra non lo prendo nemmeno in considerazione in quanto, dopo Giorgio Guazzaloca e le sue “gocce” in Piazza Maggiore confido in un certo buon gusto petroniano in fatto di sindaci. L’ideale sarebbe stato poterci tenere la commissaria Anna Maria Cancellieri, un mix tra Alessandra Spisni e Angela Merkel, completamente scollegata da qualsiasi partito politico, ma che in poco più di un anno di governo tecnico è riuscita a fare grandi passi.
Bologna la Dotta, Bologna la Grassa e Bologna la Rossa? Speriamo. Intanto, forza Cev.