Nessuno vincerà le primarie: programmi troppo deboli, identità confusa

Creato il 25 novembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Le primarie resteranno senza un vincitore. I cinque candidati del Pd non hanno avuto coraggio, come sostiene un dirigente locale del partito. C’erano spazi enormi davanti al Pd e al centrosinistra per proporre fior di riforme. Vendola da parte propria non è riuscito a parlare per primo, com’era suo dovere, dell’Ilva di Taranto. Da lui ci si aspettava almeno questo.
Il centrosinistra ha presentato la bellissima novità del movimento femminile, sostenuto anche da alcuni personaggi molto noti, come Marco Travaglio, Paolo Rumiz, Marco Paolini eccetera.
Nel complesso è mancata la libertà di proporre un cambiamento vero, forte, radicale. Da vent’anni il centrosinistra,a insegue Casini! Da vent’anni cerca di perdere ogni legame storico col Pci da cui visibilmente proviene. E ancor oggi il centrosinistra non ha il coraggio di spiegarci che cos’è il Fiscal Compact.
Da vent’anni la rincorsa al voto cattolico, alla Lega, ai delusi di centrodestra. Vent’anni di errori. Vent’anni di proteste interne alla Renzi (“con questi dirigenti non vinceremo” mai disse anni fa Nanni Moretti) e mai una vittoria e una riforma convincente.
Il Pd volle Calearo e i teodem ma non Laura Puppato o altre donne venete o italiane.
È un fallimento. La leadership del centrosinistra resterà fragile anche dopo il secondo turno. Non per il numero di voti ma per la timidezza e la debolezza del centrosinistra e di un Pd ancora senza identità dalla sua fondazione, datata 2008.

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