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Nettari dalla Loira: domaine Masson Blondelet

Da Vini&terroir

Marina Betto racconta una delle aziende più grandi della Loira, nel comune di Pouilly, con una spiccata propensione per esprimere al meglio i tre tipi di suolo che si trovano in queste zone ( e che hanno fatto la fortuna del sauvignon Blanc) :  marne, calcare e silex e Marina sta parlando del Domaine Masson Blondelet.

Nettari dalla Loira: domaine Masson Blondelet

Sentire tessere le lodi di Roma in francese in termini di stupore e bellezza, rende la Capitale elegante come spesso non appare. Jan Michelle Masson Blondelet e sua moglie sono a Roma per la prima volta, per presentare personalmente i loro vini, di cui rappresentano la sesta generazione, e i loro figli ,Melanie e pierre Francois, già con un ruolo in azienda, la settima; vengono dalla zona della Loira dove sono ubicate le vigne di proprietà, quindi da uno dei comprensori vitivinicoli più entusiasmanti del mondo. In questo territorio il Muscadet viene prodotto a nord, ed è considerato una sorta di fratello rustico dello Chardonnay, compagno ideale delle ostriche; nella zona centrale si producono i migliori Sauvignon e Sancerre; nella zona di Poully sur.Loire i Poully Fumé , con varie tipologie stilistiche anche senza legno. Il Domaine Masson Blondelet ha 16 ettari a Poully sur Loire, e poi nel comune di Thauvenay dove si coltiva Sauvignon Blanc per il Sancerre.La vinificazione per i vini dell’azienda è quasi uguale, la differenza la fa la posizione dei terreni di provenienza dell’uva rispetto alla Loira;la vigna di Sancerre si trova in posizione più lontana rispetto al fiume, su un terreno di calcare e silicio che regalerà maggiore acidità, mentre le vigne per il Poully Fumé sono più vicine alla Loira.

Nettari dalla Loira: domaine Masson Blondelet

Il Sancerre Blanc Cuvée Thauvenay 2010 , viene dalla vigna ubicata nel comune di Thauvenay, esposta a sud –est su una pendenza calcarea e di silice, e per la vinificazione viene utilizzato l’inox. E’ un Sauvignon con note affatto nervose che esprime la sua personalità su accenti fruttati di pompelmo e uva spina, mango e passion fruit, di foglie di pomodoro,senza note grevi, bensì pacate. Gustativamente ritroviamo una nota minerale ancora in nuce, avvertita già al naso, e un finale sapido e salino, che definisce questo vino di grande armonia ed eleganza. Giusto abbinamento con i crostacei e il pesce alla griglia.

Il Poully Fumé –Villa Paulus 2011( il nonno di Michelle si chiamava Paolo, da qui il nome del vino)proviene da un suolo di marne, lo stesso dello Chablis e i grandi di Borgogna. Il colore è più dorato rispetto al primo, con un naso fruttato più maturo e in generale sensazioni più rotonde e morbide, di melone d’inverno, pesca bianca, fiori bianchi e salvia. Bella acidità e un corpo ammandorlato .Si può ben accostare ad un pesce al forno.

Il Poully Fumé les Pierres de Pierre 2011, nasce da un suolo più gessoso, che dona mineralità e freschezza. Il primo impatto è di pietra focaia e poi sentori verdi di ortica e uva spina, bosso, mela verde. In bocca si evidenziano gli stessi sentori percepiti al naso, eleganti e progressivi. Può reggere la presenza del limone.

Nettari dalla Loira: domaine Masson Blondelet

Il Poully Fumè tradition Cullus 2007 di una bella nuance giallo chiara che sfuma nell’oro ha note grasse di strudel e caramello, ma anche verdi di baccello di fava. Fa barrique per 1/3 di legno nuovo e per 1/3 di terzo passaggio, battonagge per un anno e poi l’assemblaggio in inox per 1 o 2 anni. I sentori di legno non appaiono però invadenti sebbene manifestino un ingresso potente e polposo che lascia possibilità al fruttato di esprimersi. Questo vino si può accostare ad un piatto di animelle ai funghi e anche a del Fois gras

Il Sancerre Rouge Cuée Thauvenay è un rosso rubino trasparentissimo ottenuto da uve Pinot Noire, dal profumo di rosa e fragola e lampone e un lieve sentore di caramella charms insieme a note fresche di crescione. In bocca ritorna il frutto e la sensazione di caramella , un leggerissimo tannino su cui si incolla la persistenza. E’ un vino immediato e semplice con spiccata acidità, che abbinerei ai funghi.

Si conclude così questo piccolo scorcio di Loira visitato a Roma, ed è un connubio felice.


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