Non è una passeggiata, a cura di PassoBarbasso
Speciale censimento caprioli
Nei giorni 11 e 12 Aprile PassoBarbasso ha collaborato con l’Ente Parco delle Capanne di Marcarolo per l’attività annuale di censimento della colonia di caprioli presente nel Parco.
Forte di conoscenze ed esperienza acquisita, NEUP dedica un numero speciale alle molte curiosità lessicali intorno al mondo di questo ungulato.
La parola capriola
Capreolus capreolus
Il capriolo (Capreolus capreolus, Linnaeus, 1758) è un ungulato che vive in Europa e Asia. Ha palchi corti, in genere con 3 punte per lato nei soggetti adulti. Il corpo è di un colore tra il rosso ed il marrone, il muso verso il grigio; è molto veloce e vive su altipiani e montagne. In primavera-estate il colore è rosso-bruno con il pelo molto corto e non troppo fitto, durante il periodo invernale il colore è grigio-bruno con pelo lungo e molto fitto.
Nei primi tre-quattro mesi di vita il mantello è rosso-brunastro caratterizzato da una pomellatura bianca lungo i fianchi che favorisce il mimetismo (Bambi!). Nel parco delle Capanne di Marcarolo vive felice una colonia di circa un centinaio di caprioli. Si ritiene che il Parco sia stato colonizzato dai caprioli negli anni ’80, in seguito ad immissioni ai fini venatori avvenute tra il 1960 e il 1975 in provincia di Savona.
Bambi
Bambi è un film di animazione americano (1942), prodotto da Walt Disney e basato sul libro "Bambi, la vita di un capriolo" dell’autore austriaco Felix Salten. I protagonisti sono Bambi, un cervo dalla coda bianca, i suoi genitori (il Grande Principe della foresta e la madre senza nome), i suoi amici Tamburino (un coniglio dal naso rosa) e Fiore (una puzzola), e la sua amica d’infanzia e futura compagna Faline.
Per il film, la Disney si prese la libertà di cambiare la specie di Bambi in un cervo dalla coda bianca dalla sua specie originale di capriolo, dal momento che i caprioli non abitano gli Stati Uniti e il cervo dalla coda bianca è più familiare per gli americani. La confusione tra cervi e caprioli arriva da lontano…
Altre parole capriole
Oculare, vertice e stocco
Il palco del capriolo (presente soltanto nei soggetti maschi) si compone di tre punte (a volte solo due) dette Oculare, Vertice e Stocco (partendo dalla anteriore).
Velluto
Durante la formazione dei palchi del capriolo, il tessuto in crescita è riccamente vascolarizzato e rivestito esternamente da una morbida peluria: il velluto.
Specchio anale
Lo specchio anale è il pelo bianco che ricopre il posteriore dell’animale. La forma dello specchio anale è molto utile per il riconoscimento dei due sessi: nei maschi è a forma di rene, con la concavità rivolta verso il basso; nelle femmine è a forma di cuore per la presenza del ciuffo di peli nella zona vulvare, chiamato "falsa coda".
Raspata e fregone
Il capriolo difende il proprio territorio segnalandone i confini attraverso caratteristici segni di presenza: le "raspate" sono piccoli affossamenti del terreno scavati con le zampe anteriori o posteriori; i "fregoni" sono abrasioni riscontrabili sulle cortecce di arbusti e piccoli alberi, provocati dallo sfregamento del palco.
Scrocchio
Simile all’abbaiare di un cane con la raucedine, il verso caratteristico del capriolo è detto scrocchio. Viene utilizzato come segnale di territorialità, oppure in situazioni di stress, come segnale di allarme.
"Quando il sole si abbassa, il pelandrone si ammassa."
Giovanni Repetto di Cascina Merigo, parco delle Capanne di Marcarolo.
Al tramonto del sole, chi ha lavorato va a dormire, stanco da una giornata di fatica. Chi non lavora esce di casa e si ritrova con gli altri pelandroni.
Per un pugno di conchiglie
Trentaduesimo libro, quinto indizio
– Comincio ad avere un’idea. Ci sono altri uomini sopravvissuti?
– Sì.
– I protagonisti sono aggressivi verso gli altri uomini?
– No.
– Sono armati?
– Sì.
– Corrono dei pericoli?
– Sì.
– Sopravvivono alla fine del libro?
– No.
– Muore uno di loro?
– Sì.
– Il padre, vero?
– Sì.
– Ucciso?
– No.
– Di fame, malattia, o qualcosa del genere?
– Sì.
– C’è una speranza, alla fine, anche piccola, per il figlio?
– Sì.
– Okay, so qual è il libro.