Non è una passeggiata, a cura di PassoBarbasso
Speciale Crea-Superga
Da venerdì 17 a domenica 19 aprile PassoBarbasso propone "Pellegrinando da Crea a Superga", tre giorni in cammino sulla via dei pellegrini che da Crea raggiungevano Superga lungo 70 km di sentieri e stradine di campagna.
NEUP propone per l’occasione due numeri monografici dedicati a questa escursione nel Monferrato.
(La redazione della Parolata non si assume alcuna responsabilità sulla grafia delle parole piemontesi riportate)
Monferrato
Il Monferrato è una regione storico-geografica del Piemonte compresa principalmente all’interno delle province di Alessandria e Asti. Il suo territorio si estende verso sud a partire dalla destra idrografica del Po sino a giungere ai piedi dell’Appennino ligure sul confine con Genova e la provincia di Savona, mentre è limitato verso ovest dalle Langhe e verso est dalla Lomellina. Dal 2014 il Monferrato è incluso, insieme e Langhe e Roero, nella lista dei beni del Patrimonio dell’Umanità.
Tra le numerose etimologie proposte per il toponimo Monferrato, riportiamo quella più suggestiva, ancorché inverosimile, legata alla vicenda di Aleramo.
Aleramo, nobile di stirpe germanica, si innamorò ricambiato di Alasia, figlia dell’imperatore Ottone, e con lei fuggì verso la costa ligure. Ottone decise infine di perdonarli e benedire la loro unione, assegnando ad Aleramo tanta terra quanta ne avrebbe potuta descrivere nel corso di tre giorni di cavalcata.
Aleramo, in mancanza di strumenti più idonei, ferrò il suo cavallo con un mattone e si diede a una corsa sfrenata, riuscendo così a circoscrivere il territorio che sarebbe poi divenuto il Monferrato.
Dai termini piemontesi mun ("mattone") e frà ("ferrato") derivò il nome della regione, in piemontese Monfrà.
Preja, Moun, Coup e Cantoun (pietre, mattoni, tegola e cantoni)
Preja, Moun, Coup e Cantoun (pietre, mattoni, tegola e cantoni)
Da Aleramo in poi, il Monferrato ha un feeling particolare con i materiali da costruzione. Visitando i borghi si nota infatti come l’architettura faccia sfoggio di materiali caldi e rassicuranti, che ben si armonizzano con il paesaggio circostante.
"Preja, Moun, Coup e Cantoun" è il titolo di un libro di Silvio Mazzotti dedicato all’architettura civile e storica del Monferrato.
"Preja, Moun, Coup e Cantoun!" era anche il motto di GeMiTo, cammino a tappe nell’ex triangolo industriale d’Italia, ideato e condotto da Riccardo Carnovalini. Gianluca Bonazzi, scrittore e partecipante al cammino, così descrive la genesi del motto.
"Durante una tappa del cammino di GeMiTo, che passava da Sala Monferrato, il sottoscritto, ispirato dal paesaggio, camminava e scriveva. Giunto in una cascina, dove ci sarebbe stata la visita ed un rinfresco, mi aggiravo nel luogo per trovare una degna conclusione allo scritto. Così trovai suddetto libro. Pensai che il titolo poteva fare al caso. In effetti vidi giusto, perché si tramutò in un tormentone ripetuto più volte."
Una (parola) giapponese da Perilli
Bagna càuda
Voce piemontese, propriamente ‘bagna (intingolo) caldo’.
Anche bagnacàuda.
Sostantivo femminile.
Specie di salsa, tipica della cucina piemontese, a base di olio, aglio e alici; si serve bollente in apposito recipiente di coccio, con fornellino acceso, e si unisce preferibilmente ai cardi, che vi vengono intinti.
In Monferrato la bagna cauda è di casa. Leggenda vuole che una versione di bagna cauda fatta con il peperoncino anziché con l’aglio sia stata servita dai canonici di Vezzolano a Carlo VIII di Francia durante la sua discesa in Italia nel 1494. Il re ne avrebbe addirittura ricavato giovamento alla sua salute, al punto di concedere ad Albugnano il proprio stemma (tre gigli dorati)
Venticinquesimo libro, quinto indizio
Si è capito, forse, che non stiamo parlando di un romanzo, ma del risultato di un lungo studio compiuto dall’autore su alcuni importanti aspetti della vita umana. L’idea del libro nacque dopo che l’autore assistette, in gioventù, a una rivolta di massa che terminò tragicamente con vari morti e l’incendio di un palazzo simbolico del potere dominante.