Gli archetipi sono gli schemi di base su cui l'uomo ha costruito il pensiero e sono così antichi da aver impregnato ogni cosa su questa terra. Impossibile sfuggire al meccanismo che ne permette la diffusione. Il pianeta sembra creato perchè le cose vadano così.
Ed è proprio quel "sembra" a creare l'alone sovrannaturale che riscuote un'ipotesi di pensiero precisa e ipotizzata in molti testi, anche incredibilmente antichi.
Noi siamo portati a pensare che una cosa sembri così.
Ma non necessariamente ciò che vediamo e pensiamo è lo specchio reale di ciò che è.
Ciò che è ha la tendenza a manifestarsi comunque, seppur talune discipline ignorino apertamente alcune dinamiche (discutendone non tanto il contenuto quanto la forma) e presumano che si possa proseguire la ricerca senza tenerne conto.
Noi comprendiamo e costruiamo il pensiero attraverso analogie, cioè colleghiamo ciò che già conosciamo al nuovo che dobbiamo esplorare.
Ma se il nostro pensiero è collettivamente indotto a pensare che ciò che sembra sia la realtà oggettiva, si incorre non solo in un errore di presunzione soggettivo perchè a-critico, ma si perde inoltre la possibilità di comprendere un aspetto dell'universo che in talune discipline di pensiero viene continuamente citato.
Questa presunta non esistente verità si manifesta con proprie logiche e dinamiche che, per quanto si possa appunto presumere di poter ignorare, hanno la pessima abitudine di manifestrasi ciclicamente, o meglio sincronicamente, in tutta la loro evidenza.
Gli esseri umani devono ritenere comunemente plausibile un pensiero prima di accettare i nuovi paradigmi scientifici e filosofici. Fino ad allora la risposta è archetipica.
In tutti, come in stato di ipnosi comune, si accende lo stesso schema neuronale di pensiero a priori. Un pensiero collettivo senza alcuna coscienza critica personale.
L'archetipo è lo strumento che viene utilizzato attraverso i simboli e i simboli, secondo la visione Junghiana, sono in grado di far fare qualunque cosa se ben utilizzati.
Di questi tempi si può affermare che i mass-media abbiano sviluppato, per proprie leggi di mercato e/o etica interni, un sistema che si può definire di neuropianificazione globale.
Jung sarà anche discusso e magari ignorato in certe sue cosiddette "strambe" connessioni dall'accademia pura, ma ha indubbiamente ragione.
Manipolando i simboli è possibile ottenere un pensiero comune di base ed è possibile dirigere questo pensiero per fornire la produzione comune di idee che sembrino della società (si induce a desiderare quel beneficio piuttosto che un altro) e che invece vengono indotte dal potere per avere il consenso della maggioranza ad agire, anche forzosamente, come vuole.
Ha sempre funzionato così.
Sarebbe ora di cambiare.