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neuschwanstein

Creato il 16 novembre 2012 da Pim

Neuschwansteinun colpo secco sulla superficie del lago che rintrona dentro la conca delle montagne innevate, l’aria gelida dell’alba, il latrare lontano dei cani che hanno fiutato l’esca, l’eco di voli giù nella valle, passi di corsa disordinata spezzano le frasche, l’aurora tinge d’azzurro il fiato che si condensa nell’aria e ricade assiderato, gli occhi bruciano di lacrime rapprese, la bocca secca, mi getto a capofitto nella boscaglia più fitta, calpestando muschi e aghi di pino, inciampando nelle radici, schivando i rami che si parano davanti, la fatica tende i muscoli allo spasimo fino a farli bruciare, un raggio polveroso di sole squarcia la foresta, – ecco – dall’altra parte delle acque affiora un sentiero ripido e stretto, conduce alle pendici del monte, lassù, oltre lo strapiombo, ancora non illuminato, domina il castello, dall’alto dei bastioni un’ombra osserva impassibile gli ultimi sforzi della preda braccata, fa un cenno imperioso, il gigantesco portone cigola sui cardini, si spalanca, ne esce un soldato – tricorno, giubba rossa, bottoni dorati –, imbraccia un lungo fucile che alza e punta nella mia direzione, cado in ginocchio, stremato, avvilito – è finita –, il soldato prende la mira, con calma e precisione estrema, il braccio ondeggia impercettibilmente, indugia un attimo, appena un attimo, un colpo secco sulla superficie del lago che rintrona dentro la conca delle montagne innevate, l’aria gelida dell’alba, il latrare lontano dei cani, l’eco di voli giù nella valle


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