Questa sono io a The Chasms, sull'Isola Di Man. Un luogo incredibile!
Greta e Simona mi hanno nominata qualche giorno fa perché prendessi parte a #nevadofiero: una serie di post che raccontano cosa ci rende fieri nei nostri viaggi e nel nostro modo di vedere la vita.Quando ho letto della nomination ero, fatalità, on the road e proprio in quel momento mi sono messa a pensare a cosa mi fa dire #NeVadoFiero.
Spesso, mi torna un verso di una canzone di Guccini.
Quelle parole entrano nella mia testa nei momenti in cui sento che c'è qualcosa che punge, qualcosa che mi dice che il mondo non sta girando proprio come volessi io.
Come per magia, la mia mente comincia a macinare "... sono fiero del mio sognare, di questo mio eterno inerspicare e rido in faccia a quel che cerchi e che mai avrai". La canzone è Quattro Stracci ed è molto amara ma quelle parole mi sanno dare forza. E non mi spiego perché.
Da Maggio del 2012 la mia vita è cambiata tantissimo: il terremoto in Emilia mi ha colpita, sono stata un bel po' di giorni fuori casa e ho cominciato ad avere paura di tutto.
A questo si è aggiunto la morte di mia madre che mi ha presa e sbattuta a terra almeno 10 mila volte.
Mi sono rialzata, proprio come avrebbe voluto lei e ho ricominciato le mie giornate senza mai dimenticare le mie priorità.
La prima cosa di cui vado fiera è di aver imparato molto dalla Bruna, che per chi non lo sapesse era la mia mamma. Vado fiera del fatto che lei mi ha trasmesso tutto l'amore possibile per il mondo e tutta la curiosità che poteva stare dentro me stessa.
Lei in me vedeva quello che, per tanti motivi, non era riuscita ad essere e proprio per questo, ogni volta che le raccontavo che volevo partire, lei mi diceva "Vai".
La seconda cosa di cui vado fiera è il fatto che, fin da quando avevo 14 anni, viaggio per il mondo e lo faccio da sola, in coppia e in compagnia... e sempre con un sorriso.
In anni in cui non c'erano smartphone e cellulari, io me la giravo per l'italia con la mappa ferroviaria stampata nella mente. Sapevo che da Padova a Bologna c'era un treno ogni ora. E lo stesso da Bologna a Roma.
Idem da Roma a Napoli. E quindi partivo, anche senza sapere orari o chissà che coincidenze.
Ora come ora vorrei avere la stessa spavalderia da viaggiatrice quasi incosciente.
La terza cosa di cui vado fiera è di non aver temuto i miei sogni. Li ho presi in mano, li ho guardati in faccia e ho deciso che, uno dopo l'altro, li avrei realizzati.
So che la strada è lunga e so che probabilmente non tutti troveranno realizzazione.
Ma provarci è stata la migliore scelta della mia vita, in barba al momento economico che stiamo vivendo e alla sicurezza di un posto fisso.
Sono fiera di questo perché anche credere in se stessi è un viaggio enorme... forse il più grande che possiamo immaginare e vivere.
A pensarci bene sono fiera di essere me stessa, di essere questa Giovy che a 36 anni non molla il suo zaino e mai lo farà.
Adesso è il mio momento per nominare i prossimi essere umani fieri di loro stessi.
Mi piacerebbe molto leggere i racconti di Barbara Oggero di Reporter Per Caso e quelli di un'amica svizzera che secondo me ha tante cose da dire, vero Lady Mendrisiotto?! :-)