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Neve, di Maxence Fermine

Creato il 01 febbraio 2012 da Almacattleya
Neve, di Maxence Fermine
Neve, di Maxence Fermine
La neve cade sulla città di Utagawa Hiroshige, 1840





La neve possiede cinque caratteristiche.
E' bianca.
Congela la natura e la protegge.
Si trasforma continuamente.
E' sdrucciolevole.
Si muta in acqua.
Neve, di Maxence Fermine
Un fiume tra montagne nevose di Utagawa Hiroshige
Quando ne parlò al padre, questi vi trovò solo aspetti negativi, come se la strana passione del figlio per la neve gli rendesse l'inverno ancor più ostile.
"E' bianca; pertanto è invisibile e non merita di essere.
Congela la natura e la protegge; la superba, chi si crede d'essere per pretendere di rendere statua il mondo?
Si trasforma continuamente; pertanto è perfida.
E' sdrucciolevole; chi mai può provare piacere a cadere sulla neve?
Si muta in acqua; lo fa per meglio inondarci durante il disgelo."
Neve, di Maxence Fermine
Due uomini alla porta tra le montagne di Utagawa Hiroshige 
Yuko invece nella sua compagna vedeva cinque caratteristiche diverse, che appagavano il suo talento artistico.
"E' bianca. Dunque è una poesia. Una poesia di una grande purezza.
Congela la natura e la protegge. Dunque è una vernice. La più delicata vernice dell'inverno.
Si trasforma continuamente. Dunque è una calligrafia . Ci sono diecimila modi per scrivere la parola neve.
E' sdrucciolevole. Dunque è una danza. Sulla neve ogni uomo può credersi funambolo.
Si muta in acqua. Dunque è una musica. In primavera trasforma fiumi e torrenti in sinfonie di musiche bianche."
Neve, di Maxence Fermine
Toukaidou seki di Hiroshige Ichiyusai
"Per te è dunque tutto questo?" chiese il monaco.
"E ben altro ancora."
Quella notte il padre di Yuko Akita capì che l'haiku non sarebbe bastato per riempire con la bellezza della neve gli occhi del figlio.
Neve, di Maxence Fermine
Nichiren va in esilio sull'isola di Sado di Utagawa KuniyoshiLa vista della neve mi ha fatto venire la voglia di rileggere Neve, il romanzo breve di Maxence Fermine ambientato in Giappone nell'Ottocento con le illustrazioni Georges Lemoine che riprendono lo stile ukiyo-e.Ne avevo già parlato qui quando parlavo del funambolismo dell'arte. E così mi è venuta anche voglia di riportare in questo post queste citazioni del libro.
E' una lettura che consiglio caldamente per la sua delicatezza. Sembra appartenere ad un altro mondo, fatto d'incanto. Vi dico solo questo poi magari fatemi sapere
Il libro è edito da AsSaggi di Narrativa Bompiani, 12 euro.
Esiste anche la versione senza le illustrazioni.
P.S.: Il primo nome che compare per i pittori giapponesi in realtà è il cognome, il nome di famiglia.

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