... E' il tormentone/mantra recitato da uno dei protagonisti di "Reality", di Matteo Garrone. E' il personaggio simbolo, il "faro", quello che ce l'ha fatta, che è andato in finale al Grande Fratello e che, per questo, è mitizzato dai protagonisti del film, i componenti di una famiglia italiana che sperano nell'entrata nella Casa di uno di loro - Luciano il capofamiglia - per risolvere tutti i loro problemi (economici). Ma questa speranza si trasforma lentamente in una ossessione, una spirale di grottesca follia che avviluppa il protagonista e che sconvolge i sentimenti familiari. Una fotografia splendida, la regia di Garrone che è uno dei migliori al momenti in Italia ed un gruppo di attori, professionisti e non, che lavorano affiatati e sono pressoché perfetti nei ritmi, nei tempi e nei modi. Su tutti spiccano certamente Aniello Arena (Luciano) e Nando Paone (Michele) che rappresenta un po' la coscienza di Luciano, la figura che cerca disperatamente di riportarlo con i piedi per terra e a fare i conti con le realtà quotidiana. Tra l'altro, il titolo del film ben si lega alla vera storia di Aniello, un detenuto per reati di mafia ed omicidio: fine pena mai ed il grande successo del film è anche e soprattutto un successo ed un forte riscatto proprio per lui. Un gran bel film, sicuramente uno dei migliori della stagione. Non perdetelo.
... E' il tormentone/mantra recitato da uno dei protagonisti di "Reality", di Matteo Garrone. E' il personaggio simbolo, il "faro", quello che ce l'ha fatta, che è andato in finale al Grande Fratello e che, per questo, è mitizzato dai protagonisti del film, i componenti di una famiglia italiana che sperano nell'entrata nella Casa di uno di loro - Luciano il capofamiglia - per risolvere tutti i loro problemi (economici). Ma questa speranza si trasforma lentamente in una ossessione, una spirale di grottesca follia che avviluppa il protagonista e che sconvolge i sentimenti familiari. Una fotografia splendida, la regia di Garrone che è uno dei migliori al momenti in Italia ed un gruppo di attori, professionisti e non, che lavorano affiatati e sono pressoché perfetti nei ritmi, nei tempi e nei modi. Su tutti spiccano certamente Aniello Arena (Luciano) e Nando Paone (Michele) che rappresenta un po' la coscienza di Luciano, la figura che cerca disperatamente di riportarlo con i piedi per terra e a fare i conti con le realtà quotidiana. Tra l'altro, il titolo del film ben si lega alla vera storia di Aniello, un detenuto per reati di mafia ed omicidio: fine pena mai ed il grande successo del film è anche e soprattutto un successo ed un forte riscatto proprio per lui. Un gran bel film, sicuramente uno dei migliori della stagione. Non perdetelo.
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