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New Horizons, a metà strada per Plutone

Creato il 19 giugno 2010 da Zonwu
Plutone New Horizons"La nostra sonda è in territorio esotico, nel mezzo del niente" spiega Hal Weaver, scienziato della Johns Hopkins University e coinvolto nel progetto New Horizons. "E abbiamo molto da fare".
La sonda New Horizons fa parte di un progetto che mira ad arrivare lontano: sorvolare Plutone, raggiungendo i limiti del Sistema Solare tradizonalmente noto, per poi superarli. L'arrivo è previsto per il 2015, e proprio in questi giorni si stanno svolgendo i test sulle diverse strumentazioni di bordo.


"Non vogliamo perderci nemmeno un momento durante l'incontro con Plutone" continua weaver. "Per cui stiamo controllando tutto per essere sicuri che la sonda sia in forma e pronta al lavoro". Il team di New Horizons si trova ora nella fase di testing, iniziata il 25 maggio scorso e che durerà nove settimane.
Per prima cosa si controllerà lo status di LORRI, Long-Range Reconnaissance Imager, uno dei telescopi interplanetari più potenti mai utilizzati nella storia dell'esplorazione spaziale. "Il 14 luglio del 2015, data dell'avvicinamento massimo, saremo in grado di distinguere oggetti su Plutone più piccoli di un campo da football. E' circa 300 volte meglio della massima risoluzione che possiamo utilizzare ora".
Accanto a LORRI c'è "Ralph", uno spettrometro progettato per scandagliare la superficie di Plutone analizzando le frequenze della luce visibile e dell'infrarosso. Lo scopo di Ralph è quello di svelare la temperatura superficiale di Plutone, i suoi colori e la sua composizione chimica. "Durante i test in esecuzione, punteremo sia LORRI che Ralhp verso una zona dello spazio per essere sicuri che possano operare assieme alla massima sensibilità. Visto che New Horizons è ben lontano da qualunque corpo di grande massa, punteremo ad un campo stellare per testare le telecamere" spiega Weaver.
Dopo il passaggio nei pressi di Plutone nel 2015, Weaver ipotizza che LORRI potrà essere in grado di scoprire evidenze di crio-vulcanismo e di nebbie nell'atmosfera di Plutone. "Durante il sorvolo di Nettuno nel 1989, la Voyager 2 ha rilevato striature scure sulla superficie di Tritone che sembrano essere prodotte da geyser che emettono particelle 'sporche' di azoto congelato. Potremmo vedere qualcosa di simile su Plutone".
Oltre a LORRI e Ralph, c'è anche Alice, che entrerà in funzione durante il passaggio ravvicinato per osservare il Sole attraverso l'atmosfera di Plutone. Questo consentirà di comprendere la chimica dell'atmosfera di Plutone. "Sappiamo che l'estrema brillantezza del Sole rende difficile queste attività. Per cui imposteremo le stesse angolazioni previste nei test attuali, in modo tale da capire cosa potremo vedere e quale tipo di informazioni possiamo ottenere".
Ad aggiungersi al trio di strumenti c'è REX, Radio Science Experiment, che ha lo scopo di captare segnali radio tra Plutone e la Terra. "Il modo in cui questi segnali si 'curvano' passando nell'atmosfera di Plutone ci dirà molto sulla pressione atmosferica e sulla sua densità".
"Abbiamo grandi speranze per questa missione" conclude weaver. "Plutone ci aspetta. E la cosa più eccitante è che non sappiamo cosa vedremo quando lo raggiungeremo".
La cosa forse più eccitante, aggiungo io, è che dopo il passaggio nei pressi di Plutone sono previste alcune osservazioni della fascia di Kuiper e degli oggetti che la compongono, ottenendo dati preziosissimi per comprendere la struttura esterna del Sistema Solare.


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