Ad una settimana dallo storico flyby nel sistema di Plutone, la NASA sta rilasciando nuove incredibili immagini della superficie del pianeta nano.
L'immagine in apertura mostra una catena montuosa, appena scoperta, vicino al margine sud-occidentale della Tombaugh Regio, il cuore di Plutone.
Questa foto è stata acquisita dal Long Range Reconnaissance Imager ( LORRI) il 14 luglio 2015 da una distanza di 77.000 chilometri. La catena montuosa si trova appena ad ovest della pianura chiamata Sputnik Planum, a circa 110 chilometri dalle montagne di ghiaccio denominate Norgay Montes. Rispetto a quest'ultima, i picchi sembrano meno alti, da 0.8 a 1,5 chilometri rispetto alla pianura circostante.
La stessa immagine è stata qui sotto unita ad un'altra da poco pubblicata e copre la regione sud-ovest di Tombaugh:
Mosaico di due immagini riprese a circa 1 minuto di distanza da LORRI, vicino al margine sud-occidentale della Tombaugh Regio (il Nord è a sinistra); i dettagli più piccoli misurano 1 km circa
Credit: NASA / JHUAPL / SwRI - Processing: M. Di Lorenzo (DILO)
"C'è una differenza marcata nella struttura tra le giovani pianure ghiacciate ad est e il terreno scuro pesantemente craterizzato a ovest", ha detto Jeff Moore, geologo della missione presso l'Ames Research Center a Moffett Field, California. "C'è una complessa interazione, che stiamo ancora cercando di capire, tra i materiali scuri e chiari". Mentre Sputnik Planum sembra essere relativamente giovane in termini geologici, forse meno di 100 milioni di anni, la regione più scura risale probabilmente miliardi di anni, come suggerito dalla presenza o meno di crateri.
La Tombaugh Regio si sta rivelando, dunque, una regione molto complessa e varia: dalle montagne di ghiaccio (l'unico materiale che, secondo il team, alle temperature gelide di Plutone può comportarsi come roccia tanto da costruire rilievi alti chilometri) al materiale scuro che potrebbe essere formato da composti carboniosi ed esotici, fino alla superficie liscia poligonale che sarebbe monossido di carbonio ghiacciato.
Mappa della concentrazione del monossido di carbonio rilevato dallo spettrometro Ralph.
Credit: NASA / JHUAPL / SwRI
Di sicuro, Plutone e la sua luna maggiore Caronte non sono corpi inerti come pensato finora: "Sono molto attivi e lo sono stati per miliardi di anni, ma non sappiamo da dove provenga l'energia. Si tratta di un puzzle", aveva dichiarato Alan Stern, ricercatore principale della missione. "Hanno superfici senza crateri, vediamo linee di faglia, scarpate ed altre caratteristiche tettoniche inconfondibili". Una teoria è che ci sia una fonte di calore radioattiva nel suo nucleo roccioso, ritenuto circa il 60 per cento della sua massa.
Intanto, nel catalogo di immagini raw, la famiglia di Plutone sta lentamente aumentando. Ieri, oltre ad alcune foto di Plutone e Caronte del 13 e del 14 luglio (si vedano le immagini qui sotto) sono state rilasciate anche quelle di Idra e Notte che, sebbene sottintendano una manciata di pixel, cominciano ad acquisire una loro personalità:
Immagini di Nix/Notte (a sinistra) e Hydra/Idra (a destra) riprese il 13 luglio da una distanza di 600mila km - Credit: NASA / JHUAPL / SwRI - Processing: M. Di Lorenzo (DILO)
Immagini più ravvicinate dei due piccoli satelliti sono state pubblicate ieri in un comunicato stampa e sono state prese da 165000 km nel caso di Notte e 230000 km da Idra.
Immagini Ralph di Hydra e immagine LORRI di Nix, entrambe scattate il 14 luglio - Credit: NASA / JHUAPL / SwRI
La luna Notte (a sinistra) qui è anche riprodotta a colori "esagerati", ripresi dallo strumento Ralph; c'è una macchia rossastra che ha attirato l'interesse degli scienziati; l'immagine mostra dettagli di circa 3 chilometri e le dimensioni del satellite sono stimate in 42x36 km. Idra , che è leggermente più grande (55 km) mostra una forma ancora più irregolare e qualcuno ha notato una forte somiglianza con l'asteroide NEO Eros, visitato dalla sonda americana NEAR Shoemaker 15 anni fa; anche se la distanza di scatto è maggiore, grazie alla risoluzione dello strumento LORRI i dettagli più fini misurano solo 1,2 chilometri; si riconoscono chiaramente una macchia chiara e una scura che potrebbero essere dovute alla presenza di grossi crateri.
Caronte ripreso da LORRI 9 ore prima del massimo avvicinamento, da una distanza di circa 500mila km - Credit: NASA / JHUAPL / SwRI - Processing: M. Di Lorenzo (DILO)
Viste tridimensionali di Plutone (da osservare con occhialini anaglifi) ottenute da due immagini LORRI scattate la sera del 13 luglio a distanza di 15 minuti una dall'altra.Credit: NASA / JHUAPL / SwRI - Processing:
Elisabetta Bonora & Marco Faccin / aliveuniverseimages.com
Qui sotto ancora un mosaico di Plutone, in colori virtuali realizzato con i due frame in formato raw ripresi da New Horizons il 14 luglio, durante il flyby sulla Tombaugh Regio (il cuore di Plutone). In questa elaborazione, i colori aiutano a migliorare la percezione di alcune caratteristiche come una diversità di materiale tra la zona pianeggiate e i rilievi, le texture a pelle d'oca simili a dune di ghiaccio e forme irregolari che ricordano il pack artico.
Pluto LORRI 2015-07-14 virtual color
Credit: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute - Processing: Elisabetta Bonora & Marco Faccin / aliveuniverseimages.com