New York è una slot machine
Sale Mediolanum interessata dalla vicenda Berlusconi, bene anche Prysmian e Buzzi. Crollano Stm, Ubi e Fiat Chrysler Automobile. Prese di profitto per Yoox.
Le Borse salgono e scendono senza motivazioni plausibili, o meglio, note. Forse qualcuno ha già notizie di come sta procedendo la riunione della Fed, oppure quali saranno le decisioni.
In Europa i listini sono scesi ed in alcuni casi, come ad esempio Francoforte (-2,0%) le vendite sono state di forte intensità. Il Vecchio Continente non si è fatto influenzare dagli indici americani che hanno avuto una volatilità pazzesca. Il Nasdaq in particolare era partito in territorio positivo e nella prima mezz’ora di contrattazione ha visto solo vendite, poi, improvvisamente, poco prima di tornare su quota 5.000 punti è rimbalzato come una molla ed da un’ora circa non sono arrivati altro che ordini di acquisto al punto che sono state azzerate le perdite e l’indice tecnologico è tornato in territorio positivo.
Insomma, sta accadendo di tutto, la situazione della Grecia non è assolutamente chiara i dati macro arrivati dagli Usa sono stati ancora nettamente inferiori alle attese, gli indici di Borsa si comportano come palline da flipper.
A Piazza Affari il nostro Ftse Mib (-1,15%) si è barcamenato un po’ come Londra, mentre Parigi e Francoforte han fatto molto peggio. Non sono stati molti i titoli che hanno concluso le contrattazioni con un rialzo, il migliore è risultato Mediolanum (+2,59%) che è senza dubbio influenzato dalle vicende che stanno vedendo protagonista Silvio Berlusconi.
Guadagnano oltre un punto percentuale Prysmian (+1,21%) e Buzzi Unicem (+1,03%) entrambi giunti al terzo rialzo consecutivo.
Forti vendite, invece, hanno interessato Stmicroelectronics (-3,74%) tornato a quota 8,5 euro, Ubi Banca (-3,21%) risultato il peggiore del comparto ed Fca (-3,07%) di nuovo sotto quota 15 euro.
Storno fisiologico di Yoox (-2,71%), scende sotto quota 8 euro Cnh Ind. (-2,63%) e completa la giornata storta della galassia Agnelli Exor (-2,08%).
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro