Iniziamo con Alexander Wang che è riuscito a deludermi anche questa volta.
Tessuti a rete, cappotti trapuntati, scarpe a punta e frange? No grazie.
Bellissima la giacca che sembra un cardigan della quinta modella e le cinture. Cosa insegna questa sfilata?
A non buttare via i cappotti con le maniche in eco pelle che sono sicura avrete comprato durante questi saldi.
Altra bella sfilata per le gemelle Olsen che continuano a presentare look monocromatici ed eleganti ma mai banali. Qualche anno fa era stato chiesto loro di inquadrare e definire con poche parole la loro prima collezione e avevo usato l'espressione ''anonymously chic''. Ecco, non avrei davvero saputo trovare definizione più appropriata.
Per finire ecco una collezione che mi è piaciuta moltissimo perché sembra non presentare nessuno degli elementi centrali visti nelle altre. Manca la pelle nera, manca qualsiasi tipo di ispirazione orientale e non c'è nemmeno una ricerca (più o meno riuscita) del minimalismo. Non manca invece un'ispirazione retrò che mi piace molto e stampe colorate estremamente diverse dalle stampe effetto foulard che spopoleranno la primavera prossima. Ottima collezione, finalmente qualcosa che si distingue un po' dalla massa.
I veri grandi protagonisti di questa fashion week sono stati senza dubbio i pantaloni in pelle nera che, a differenza di quanto visto gli scorsi anni, non sono più skinny ma cadono morbidi quasi fossero dei pantaloni della tuta.
Idea interessante? Forse, ma sicuramente non troppo originale. Ve li ricordate nella pre-fall di Céline?
I più belli secondo me sono quelli di Doo.ri ma qualcosa mi dice che sarà il modello con l'elastico in vita a venir copiato dalle catene low cost. Mi sa che dovremmo prepariamoci all'invasione dei baggy pants, di nuovo.