Mi ha sempre affascinato la progettazione in chiave architettonica delle infrastrutture, la progettazione del paesaggio e l’intervento su aree dismesse della città.
Un’esempio perfetto che racchiude tutte queste discipline è la riprogettazione delle vecchie vie ferroviarie ormai inutilizzate.
A New York, dove si sà i soldi non mancano e quando si fanno le cose si fanno per davvero, è stata recuperata l’intera via ferroviaria che attraversa la città: la High Line.
Non si sono fermati a togliere le erbacce, ripulire o sistemare i parapetti, no, hanno trasformato la via ferroviaria in un parco urbano lineare, una “traccia” che attraversa “la grande mela” vivibile ed usufruibile da tutti.
Io non sono ancora stata a NY ma da quello che ho letto, l’esperienza sulla Hight Line è unica.
Siamo nel West Side di Manhattan, la vista mozzafiato sull’Udson nel punto in cui l’isola è divisa dal New Jersey, ogni tre isolati un’ascensore in vetro. Prendiamo uno di questi e atterriamo nel verde. Verde che si distraca tra palazzi ed a volte li attraversa come succede all’Hotel Standard.
Si può sciegliere se passeggiare sopra New York in modo distaccato, se osservare dettagli che passeggiando “normalmente” non potremmo cogliere, se farsi rapire dai tramonti newyorkesi oppure perdersi nelle facciate a mattoncini degli edifici che costeggiano la linea, sedersi e lasciarsi baciare dal sole davanti all’Udson River.
La linea nasce nel 1929, viene utilizzata fino dal 1934 al 1980, poi il disuso e l’abbandono. Nel 2009 l’inaugurazione del primo settore riprogettato, in seguito ad un primo concorso nel 2004 aperto a tutti e ad un secondo internazionale a cui parteciparono, tra gli altri, i vari Archistar di turno.
Il concorso per la rifunzionalizzazione è stato vinto dal paesaggista James Corner insieme allo studio di Architettura Diller Scofidio + Renfro che unendo le forze hanno sconfitto nomi del calibro di Zaha Hadid e Stevel Holl. Le sezioni lasciate a parco sono intervallate da “piazze sopraelevate” con sedute e gradonate e da zone dove la presenza storica della ferrovia si assapora ancora, i vecchi binari stanno lì a delineare il percorso e il punto di fuga dello sguardo dell’osservatore.
Corner dice così:
We envisioned it as one long, meandering ribbon but with special episodes…We wanted to keep the feeling of the High Line consistent but at the same time have some variations.
Non solo grattacieli a NY quindi, vero esempio di recupero urbano
Bisogna sapere che la storia di questa ferrovia ha, in un certo senso, un padre fondatore che aveva immaginato un serpentone verde tra le architetture industriali.
Peter Obletz la comprò per 10 dollari dalla Conrail, dopo che la struttura era rimasta abbandonata per anni, la voleva vedere con occhi diversi, pensava che da quei profilati in acciaio neri alti 25 piedi potesse venir fuori qualcosa di nuovo.
Peter Obletz:
We proposed that during the time when the trains weren’t running, that perhaps the railroad line could be devoted to some recreational uses for the community – a linear park or jogging paths, something like that…It’s an incredible environment for pedestrians, but it takes a lot of preparation if, you know, we’re committed to things like full access – there’s one ramp and a couple of stairways
Nel 1996 Peter muore dopo una battaglia legale di 5 anni per la proprietà della struttura.
Se, legalmente, Obletz non ha mai potuto vantare la sua proprietà, moralmente è ha tutti gli effetti il padre della Hight Line. Prima di morire ha fomentato il collegio elettorale per la salvaguardia ad uso pubblico della vecchia linea creando la West Side Rail Line Development Foundation. In un certo senso bisogna urlare GRAZIE a Peter!
Restando da questa parte dell’oceano possiamo trovare un altro esempio in linea con quello newyorchese… Si trova nella “Ville Lumiere” ma non vi dico altro, in un prossimo post vi racconterò anche questa storia.
Simona
(Le immagini sono state prese dal blog ufficiale della Highline , dove potete trovare altri milioni di foto e info varie)