La New York dei film, quella ricca e piena di vita, è sostanzialmente Manhattan, impressionante per l’altezza dei suoi maestosi grattacieli. Dove prima sorgevano le Torri Gemelle, adesso c’è un cantiere recintato, che presto consegnerà alla città un monumento in memoria delle vittime dell’11 settembre 2001. Si tratta di fontane che inghiottiscono l’acqua, così come dieci anni fa la terra inghiottì le torri e tutti quelli che erano all’interno. Proprio accanto, è in costruzione un nuovo grattacielo, più alto delle Torri Gemelle ed esteticamente più bello.
Intorno è il caos: gente che arriva, gente che va, tutti sempre di corsa.
A farla da padrone, in ogni angolo della Grande Mela, sono i grattacieli, belli da vedere ma che sfortunatamente lasciano passare poca luce e poca aria. In alcuni punti, anche vedere il cielo è un’impresa, di aria pura meglio non parlarne. I fumi che escono dalle graticole in strada e dai caminetti improvvisati, mescolati al costante odore di cibo fritto che arriva dai carrettini posizionati lungo strada, rendono l’area della metropoli irrespirabile.
Lo skyline di New York riesce sempre ad affascinare, sia che lo si guardi dall’alto dell’Empire State Building, sia che lo si osservi da lontano, ad esempio da Hoboken, in New Jersey. Il fascino cresce di notte, quando i contorni diventano più sfumati e migliaia di lucine spuntano dalle finestre degli imponenti grattacieli.
La vista di New York dall’Empire State Building è un’esperienza da non perdere per un turista al primo viaggio nella Grande Mela, ma attenzione a scegliere una giornata soleggiata che permette di godere a pieno del panorama mozzafiato. Diventato il più alto grattacielo di New York dopo il crollo delle Torri Gemelle, l’Empire State Building con i suoi 381 metri d’altezza garantisce una vista invidiabile della Grande Mela. Il panorama si estende fino a abbracciare cinque Stati: New Jersey, New York, Connecticut, Massachusetts e Pennsylvania.
Il fascino della Fifth Avenue non attira soltanto gli straricchi, i soli che possano permettersi di fare shopping nelle boutique delle griffe più famose, ma anche i semplici turisti per i quali tutto quel lusso rimane solo un sogno. Proprio sulla strada dell’ostentazione e del consumismo, sorge un piccolo gioiello, la Cattedrale di San Patrick. Risalente ai primi dell’Ottocento e costruita in stile neogotico, acquista ancora più fascino perché inserita tra i grattacieli di Manhattan, che la sovrastano. Entrando, si viene immediatamente rapiti dal caleidoscopio di luci che penetrano dalle vetrate e colorano le colonne in modo diverso al cambiare della posizione del sole. Infinitamente grande e infinitamente piccolo si scontrano e si stringono in un abbraccio eterno. L’uomo, infinitamente piccolo, si protende verso l’alto, verso Dio, senza mai poterlo raggiungere, finché non è Dio stesso a tendergli la mano e ad elevarlo verso l’infinito.
E a proposito di stranieri, un fascino particolare rivestono i vari China Town, Soho e Little Italy, anche se di italiano è rimasto davvero poco.
Simbolo della modernità di New York è Times Square con i suoi cartelloni pubblicitari elettronici sempre in funzione, pronti a catturare lo sguardo dei passanti. Dicono che nel periodo natalizio sia molto suggestivo, con la pista di pattinaggio, le luminarie e i Babbo Natale che fanno risuonare l’eco delle loro campane.
New York, New York… cantava Lisa Minnelli. Una città affascinante quanto contraddittoria, povera di storia ma lanciata verso il futuro. La città in cui tutto è possibile, in cui i sogni si realizzano ma solo per chi sa guardare oltre – o riesce ad ignorare – i tanti difetti della Grande Mela.
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