I Knicks di Gallinari (15 punti) si arrendono in casa a Golden State dopo una sfida molto tirata: decisivi gli errori nel finale. I Raptors del romano (23 punti) cadono per mano di Charlotte: Thomas e Jackson nell’ultimo quarto si scatenano
Delusione per i Knicks di Danilo Gallinari che segna 15 punti: New York cede però in casa contro Golden State. Anche Andrea Bargnani vede perdere i suoi Toronto Raptors in casa, sconfitti da Charlotte: per il romano 23 punti.
New York Knicks-Golden State Warriors 117-122
Ancora una delusione per i Knicks di Danilo Gallinari. La compagine newyorchese si fa superare da Golden State 122-117 e incassa così la sua terza sconfitta consecutiva. Dopo il brutto passo falso di Milwaukee, Mike D’Antoni prova a mescolare le carte partendo con un quintetto basso. Wilson Chandler, forse il giocatore più in forma dei Knicks in questo inizio di stagione, parte titolare, il russo Timofey Mozgov va in panchina. Si parte con il Garden che tributa una standing ovation da brividi all’attesissimo ex David Lee. I padroni di casa all’inizio del match cercano l’uno contro uno di Amare Stoudemire e Golden State per qualche minuto paga dazio. Danilo Gallinari attacca il canestro in un paio di occasioni, si guadagna due liberi (realizzati entrambi) e trova la retina dopo un bel movimento. A metà frazione i Knicks arrivano al +7 ma iniziano a fare troppa confusione in difesa. David Lee lotta su tutti i palloni, il pubblico lo rimpiange soprattutto per questo, e trova i canestri che riportano davanti Golden State.
qualche fischio — Le penetrazioni di Ellis e Curry poi trovano impreparata la difesa di New York. I Warriors chiudono il primo quarto avanti 34-32, allungano all’inizio delle seconda frazione ma otto punti consecutivi di Stoudemire riportano sotto la compagine newyorchese. Il Garden sembra spazientito e parte anche qualche fischio, i Knicks, comunque, con un difficile canestro dal perimetro del Gallo raggiungono (47-47) gli ospiti. L’azzurro si vede fischiare in attacco il suo terzo fallo e a 3’42’’ dal riposo è costretto a tornare in panchina, Golden State negli ultimi minuti della frazione si mette a correre, piazza un parziale di 8-2 e va negli spogliatoi all’intervallo avanti 60-56.
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- Amare Stoudemire non è bastato ai Knicks
naufragio — La ripresa però si apre nel modo peggiore per i Knicks. Le penetrazioni della coppia terribile di Golden State, Curry-Ellis, mettono in costante difficoltà la difesa della truppa di Mike D’Antoni. Inoltre New York fa fatica a trovare il canestro in attacco. La ricetta, ovviamente, non è di quelle migliori per cui ne viene fuori un parziale di 19-6 che mette il match nei binari preferiti dagli ospiti. Danilo Gallinari prova a fare il suo e si guadagna altri quattro liberi ma i Warriors continuano a a produrre, arrivando anche al +19. Quando dalle tribune il pubblico inizia a rumoreggiare, i Knicks tornano sotto, grazie anche ai liberi del Gallo, piazzando un contro-parziale di 15-0. Raymond Felton si inventa un gioco da quattro punti (tripla più fallo) e i Knicks che a inizio ripresa sembravano vicini al naufragio arrivano al -4. Golden State prova a rispondere e chiude la frazione avanti 89-81. Un buon inizio di quarto periodo porta i Knicks al -3 ma appena si avvicina a Golden State, la squadra di casa inizia a perdere disciplina in attacco, commette evitabili turnover ed è così costretta a subire un parziale di 7-0.
danilo lotta — Danilo Gallinari a sette minuti dalla sirena incappa nel suo quinto fallo ma coach D’Antoni, che ha bisogno di punti in attacco, lo lascia sul parquet. Il Gallo difende con energia anche con cinque falli a carico e i Knicks si mettono ad attaccare con una diversa intensità. Il match cambia radicalmente, Stoudemire e Douglas guidano la rimonta e arriva così il break di 12-0 che riporta davanti New York. Curry e Dorrell Wright però rimettono Golden State avanti di tre lunghezze. A 28’’ dalla sirena il libero di David Lee porta i Warriors al +4, Gallinari forza una tripla, trovando il ferro. Sembra arrivato il capolinea, invece, Golden State non chiude la porta. Stoudemire con una tripla ridà speranza al Garden semideserto, i liberi di Ellis riportano gli ospiti al +3 ma a 12’’ dalla fine, ma con una tripla padroni di casa potrebbero acciuffare in extremis l’overtime. Il pallone va a Chandler che non ha pazienza e con una conclusione forzatissima dalla lunga distanza non trova la retina. I Knicks così incassano la loro terza sconfitta consecutiva.
New York: GALLINARI 15 (3/4 da due, 0/5 da tre, 9/9 ai liberi). 7 rimbalzi, 3 asisst, 2 recuperi in 33’. Stoudemire 33 (8/14, 1/1), Chandler 27, Felton 20. Rimbalzi: Stoudemire 10. Assist: Felton 6.
Golden State: Lee 28 (11/17), Curry 25, Ellis 22, Wright 15. Rimbalzi: Lee 10. Assist: Curry 8.
Toronto Raptors-Charlotte Bobcats 96-101
La battaglia tra due squadre dal record identico (1-6) è vinta da Charlotte che sbanca Toronto (96-101) giocando meglio nel quarto periodo dopo tre quarti di grande equilibrio in campo. “Stiamo giocando male e siamo anche sfortunati – dice Bargnani, autore di 23 punti con 8/19 dal campo e 9 rimbalzi – già non siamo una squadra lunga, e oggi avevamo tre giocatori che ci servono indisponibili. L’energia era buona, ma nell’ultimo quarto eravamo un po’ stanchi”. Mentre Charlotte è sostenuta all’inizio da Wallace (12 punti nel primo quarto) e ottiene il massimo dai vari Thomas e Jackson nell’ultimo decisivo quarto, Toronto non tiene il passo degli avversari nel finale e concede 32 punti in 12 minuti ai Bobcats, dimostrando ancora molte lacune difensive.
palla rubata — Eppure i Raptors erano ancora in partita a 14” dalla fine, con la possibilità di pareggiare infilando una tripla. Dalla rimessa dopo il timeout, Calderon in palleggio attira la difesa e scarica un passaggio a Bargnani, semi-libero dietro l’arco. Una leggera esitazione del Mago e Stephen Jackson gli toglie la sfera della mani impedendo all’azzurro di tentare la tripla. “Una di quelle azioni che se va male hai preso una decisione sbagliata – dice Jackson che non ricorda una palla rubata a fine gara migliore di questa in tutta la sua carriera – se hai successo sei l’eroe. Bargnani ci aveva massacrato tutta la gara. Volevo mettergli pressione addosso e ho solo sfiorato la palla con il polpastrello, l’ho toccata appena“ ha spiegato Jackson vendicandosi così di un’azione in cui il Mago si era trovato a marcare uno contro uno “Captain Jack” e ne era uscito con una palla recuperata. Gerald Wallace, uno dei protagonisti principali per Charlotte, aveva urlato di chiudere su Bargnani: “Non farlo tirare, ho urlato, fai qualsiasi cosa, ma non farlo tirare. Meglio prendere una tripla da chiunque altro, ma non da Bargnani”.
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- La difesa di Wallace ferma Evans
luci e ombre — Dopo aver sostenuto i Raptors con grande concretezza nel primo quarto (10 punti e 5/6 al tiro), Bargnani aveva tenuto vive le speranze con un canestro importante in layup (96-97) battendo l’intera difesa avversaria che gli aveva quasi sempre negato in precedenza canestri in penetrazione. Il maggior successo il Mago l’aveva avuto nelle conclusioni da fuori o nei movimenti spalle a canestro, ma quando decideva di attaccare il canestro veniva respinto dai lunghi avversari come Tyrus Thomas, autore di un fenomenale ultimo quarto da 12 punti. Thomas ha chiuso con anche 5 stoppate, e Wallace ne ha aggiunte 4. Purtroppo per Bargnani una piccola indecisione gli ha negato la chance di mettere la ciliegina sulla torta di una buona prestazione. Toronto ha messo in mostra luci ed ombre come al solito. In negativo continuano le palle perse evitabili in transizione. Jack e compagni vogliono correre e sono bravi a correre, ma a volte sprecano occasioni di canestri facili buttando via palloni in contropiede per un eccesso di frenesia. Da migliorare gli aiuti difensivi (pure per Bargnani), l’intensità si accende e si spegne a seconda dei quintetti schierati.
falegname — Reggie Evans è un grandissimo lottatore, ma le mani da falegname in attacco sono un punto debole evidente. Ci sono però anche note positive, come Sonny Weems e Julian Wright. Con l’assenza di Barbosa (spalla), i problemi di falli di Derozan, e Kleiza presente ma con problemi ai tendini, Weems è stato una spina nel fianco per la difesa di Charlotte e ha chiuso con 8/12 per 20 punti. Anche Julian Wright ha sicuramente guadagnato spazio per le prossime partite giocando alla morte su ogni possesso. Con un 2/2 iniziale nel secondo quarto, Wright ha preso fiducia dimostrato di poter essere utile in tanti modi e finendo con 4/7 e 9 punti. Triano ha anche dovuto fare a meno dell’influenzato Andersen e con il rookie Ed Davis ancora in fase di recupero da un infortunio, la batteria di big men è piuttosto sfornita. Si sa che Evans è buono solo per i rimbalzi, per cui rimangono Bargnani e Johnson che hanno giocato bene, ma avrebbero bisogno di maggior aiuto.
Toronto: BARGNANI 23 punti (6/14 da 2, 2/5 da 3, 5/6 tl), 9 rimbalzi, 2 assist, 5 palle perse e 2 recuperate, 1 stoppata e 0 falli in 38’. Weems 20 (8/12), Johnson 16, Jack 14, Wright 9. Rimbalzi: Evans 10. Assist: Calderon 9.
Charlotte: Jackson 20 (6/13), Wallace 19, Augustin 16, Thomas 14. Rimbalzi: Wallace 14. Assist: Augustin 7.