
Giornata semifestiva a New York
Svetta ancora General Electric, e non si fermano Du Pont e 3M. Sempre in calo Wal Mart. Sul Nasdaq bene Amazon dopo una promozione.
Si parte in territorio positivo ed arrivano solo vendite, il Dow Jones scende fino a quota 17.700 punti, da lì un bel rimbalzo ed un ritorno sui massimi di seduta in area 17.800 punti, quindi una seconda discesa che termina al fixing nei pressi del minimo di giornata.
Il calo iniziale non era certo una novità, visto che sono iniziate in questo modo le ultime cinque sedute, e neppure il forte rimbalzo successivo aveva sorpreso gli investitori, questa volta, però, gli indici Usa anziché stabilizzarsi dopo il recupero, hanno invertito la rotta per la terza volta.
A cosa sarà dovuto il secondo calo che ha portato gli indici statunitensi a concludere la seduta in territorio negativo? La domanda è d’obbligo visto che oggi negli Usa la giornata era semifestiva, le Banche erano chiuse e non veniva comunicato alcun dato macro.
Ed allora se in giornata non poteva accadere nulla dobbiamo ritenere che gli investitori abbiano “guardato avanti”, cosa accadrà domani?
Due cose molto importanti: al solito un’ora prima dell’inizio delle contrattazione conosceremo i dati sul mercato del lavoro, dati estremamente importanti in quanto ritenuti determinanti per la decisione sui tassi che la Fed opererà il mese successivo.
Ed a proposito della Fed, in concomitanza con la campanella di Wall Street comincerà a parlare proprio Janet Yellen, ed allora ogni parola sarà “pesata” ed “interpretata”.
Ultimamente il clima si è surriscaldato, fino ad alcuni giorni fa, infatti, veniva dato per certo l’aumento di un quarto di punto prima della fine dell’anno, ora però si sono alzate autorevoli voci contrarie al rialzo dei tassi, ed alcuni poi arrivano ad ipotizzare addirittura scenari apocalittici qualora la Fed iniziasse una fase di politica economica meno espansiva.
Non va dimenticato ancora che oggi il prezzo dell’oro, in caduta libera ormai da tre anni, è arrivato in prossimità di livelli che non venivano toccati dal lontano 2009.
Dow Jones (-0,32%) ennesimo rialzo per General Electric (+1,83%) tornato su quotazioni che non si vedevano dal maggio 2008. Ed a proposito di titoli in straordinaria forma continuano l’eccezionale recupero sia Du Pont (+0,99%) che 3M (+0,93%)
Proseguono le prese di profitto su Nike (-1,98%). Non inverte la rotta Wal-Mart (-1,87%) in trend negativo dall’inizio dell’anno, e termina in calo anche Merck (-1,30%).
S&P500 (-0,32%) svetta Amazon (+2,06%) dopo la promozione di Morgan Stanley. Cerca di riprendersi Time Warner (+1,14%), terzo rialzo di fila per Southern Company (+1,33%)
Sul fondo i petroliferi con Devon Energy (-4,48%), Kinder Morgan (-4,13%) ed Anadarko Petroleum (-3,80%).
Nasdaq (-0,32%) seduta positiva per Discovery Comm. (+2,35%), alle sue spalle sale ancora Vodafone (+2,17%) e dopo tre sedute ribassiste torna a guadagnare Activision Blizzard (+2,10%)
Sprofonda di nuovo Keurig Green Mountain (-7,59%), stessa sorte per Bed Bath & Beyond (+4,20%), brutto dietrofront infine per Express Scripts (-4,10%).
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro