Speriamo che la notizia, riportata dal Corriere della Sera non venga letta dal Gambero Rosso:
La mozzarella di bufala? È forse il formaggio al mondo più difficile da imitare. Parola del New York Times magazine, il supplemento domenicale del prestigioso quotidiano americano che nell’ultimo numero dedica una delle sue cover story all’oro bianco della tavola campana. Il motivo? Beh, perché in California, un centinaio di chilometri a Nord di San Francisco, il figlio di un emigrante italiano, Craig Ramini, ha piantato in asso un lavoro di prim’ordine nella Sylicon Valley del miracolo americano, quella che per intenderci ha partorito la Apple di Steve Jobs, per dedicarsi a una mission impossibile: produrre mozzarella di alta qualità e proporla a ristoranti d’alta classe a un prezzo di vendita di circa 50 euro per uno scarso mezzo chilo, 35 dollari a libbra.
UNA RICERCA OSSESSIVA - Così Sam Anderson, uno degli inviati del Times di New York, ha raggiunto Ramini e assaggiato per i lettori la sua mozzarella a distanza di tre anni dall’inizio della sua impresa casearia. In tutto 36 mesi di esperimenti e prove, in cui Ramini, conscio delle difficoltà della sfida “had yet to sell a single ball of mozzarella“, ovvero ancora non ha avuto il coraggio di vendere un solo bocconcino della sua mozzarella. Anderson spiega così il perché: “La mozzarella di bufala è come la grande Balena Bianca dei produttori di formaggio americani: un sogno tanto esotico e potente da poter condurre anche persone di spiccato buon senso in una ricerca ossessiva dagli esiti disastrosi”. In bocca al lupo, o meglio al bufalo, caro Ramini.