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New York (Usa) /Sede Onu / Forum dei Popoli indigeni

Creato il 21 maggio 2013 da Marianna06

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Novità di queste ultime ore, nel Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, è che è stata assegnata all’avvocato kenyano, Paul Kanyinke Sena, la presidenza del Forum permanente Onu, riguardante le numerose e complesse questioni del rispetto dei diritti dei popoli indigeni, abitanti del nostro pianeta.

Novità senza dubbio io dico, nello specifico, in quanto è la prima volta che, ad assumere la guida del Forum, sia finalmente un africano.

Solitamente, quando si affronta il tema delle minoranze indigene, persino gli stessi “media” di mezzo mondo danno molto più spazio agli abitanti di continenti come l’America Latina o l’Asia.

E poi ,in un secondo tempo, magari,anche  ai popoli d’Africa.

Kanyinke, nel suo discorso d’accettazione dell’incarico, ci ha tenuto, invece, a precisare subito che molti popoli africani subiscono allontanamenti forzosi dalle terre d’origine ( come i pigmei del Congo ,ad esempio, che paiono non avere diritto  alcuno di sopravvivenza oppure i Masai del Kenya o del Tanzania, che si vuole, a tutti i costi, allontanare dalle attività che essi praticano da secoli, sulla scia degli antenati, e cioè l’ allevamento e la pastorizia, e relegarli semmai in riserve povere o addirittura inurbarli).

E questo avviene, nella maggior parte dei casi, per fare spazio ad aziende,che arrivano laggiù, complici i governi locali, soltanto per sfruttare le risorse naturali del continente, dimentiche di ogni rispetto che si deve alla persona .

Oppure, in altri contesti e in altre occasioni, in cui si enfatizza un certo tipo di turismo, perché paga, che finisce con il fare sloggiare, e piuttosto malamente ,chi abita alcuni territori.

 E questi poi  sono costretti, di necessità, a incrementare un’urbanizzazione stracciona nelle megalopoli.

Senza casa , senza lavoro, o forse solo con un lavoro saltuario e, quel che è peggio,  molto spesso anche senza una identità.

Alla sessione d’apertura e a quelle seguenti del Forum  sono e saranno presenti per tutto il tempo dei lavori 2000 rappresentanti di comunità autoctone di tutto il pianeta.

Si discuterà della progettazione della Conferenza mondiale sui popoli indigeni di settembre 2014 ma,soprattutto, della scelta dei nuovi  Obiettivi del Millennio essendo, quelli presenti attualmente in agenda, in scadenza nel 2015.

Sostanzialmente, nella speranza che si passi dalle belle parole e dalle buone intenzioni ai fatti concreti, tutte le comunità indigene chiedono che il Forum si faccia carico(e lo vedremo nei dibattiti dei prossimi giorni ) accanto a protezione della persona e dell’ambiente e a difesa della terra,essenzialmente del rispetto e dell’applicazione, della Convenzione 169 dell’Organizzazione

 internazionale del lavoro  (ILO), che prevede la consultazione delle popolazioni interessate prima di dare l’avvio a quale che si voglia grande o piccolo progetto di sviluppo sul loro territorio.

E, possibilmente, senza mettere in piedi, da parte dei governanti e loro “compari”, alcun sistema del “divide et impera” o altra forma di corruzione.

In breve si chiede, con una politica di piccoli passi, semplicemente legalità e giustizia.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 

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