News. anna gianni miliotti docente nel corso universitario “nodi e snodi del percorso adottivo”

Creato il 25 novembre 2013 da Golfpeople

ANNA GIANNI MILIOTTI DOCENTE NEL CORSO UNIVERSITARIO “NODI E SNODI DEL PERCORSO ADOTTIVO”

Inizio 14 Nov presso la facoltà di Scienze Politiche, Università degli Studi di Firenze.

di Anna Genni Miliotti – esperta di adozione internazionale e scrittrice

E’ il titolo del corso universitario di perfezionamento all’adozione che si terrà all’Università di Firenze (Facoltà di Scienze politiche-Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali) da novembre (http://www.unifi.it/cmpro-v-p-9644.html#percorso_adottivo <http://www.unifi.it/cmpro-v-p-9644.html#percorso_adottivo> ) e di cui sarò uno dei docenti, dopo aver lavorato alla sua progettazione, con il coordinamento di Francesca Ditifeci, come me anche madre adottiva.

La nostra esperienza personale è stata la spinta che ci ha spinto nel comune cammino, insieme agli altri docenti, tutti con anni di esperienza nel settore, che troverete nel programma del corso. Tanti sono gli aspetti dell’adozione che spesso rimangono in ombra nella preparazione degli operatori, ma che sappiamo bene essere al centro della vita di una famiglia adottiva: l’inserimento scolastico, i bisogni dei figli adottati, il tema dell’identità e dalla ricerca delle origini, l’adolescenza e le sue sfide… tanto per citarne alcuni tra quelli che tratterò.

Altre importanti tematiche saranno quelle degli aspetti psicologici, relativi alle coppie ed agli adottati, al lavoro dei giudici e degli operatori, in un corso che sarà interdisciplinare. Ma quello che proponiamo sarà anche un laboratorio in cui, per la prima volta in Italia, giovani laureati, operatori, genitori adottivi e persone adottate si incontreranno e lavoreranno insieme. Questo darà modo di condividere esperienze di lavoro ma anche di vita, ed è il modo di formazione che preferisco, e che adotto ogni volta che posso (non sono molte in Italia). Oltre al sapere che ci trasmettono i libri, (ne ho scritti e ne scrivo tanti anch’io!), o docenti e formatori, si impara anche attraverso le testimonianze. Queste, quando sono autentiche, valgono più di tante pagine scritte, perché è attraverso le emozioni che le pagine scritte si fermano nella nostra mente e diventano, con la riflessione, nostro patrimonio culturale.

Durante il periodo del corso, ci sarà sui media molta attenzione sul tema della ricerca delle origini: in Parlamento per le proposte di riforma volte ad adeguare la nostra legge a quelle degli altri paesi europei, in tv per la messa in onda su RAI1 di una trasmissione sul tema. Alcune associazioni si daranno da fare per dar voce alle paure consce ed inconsce dei genitori adottivi, altre a dar voce al movimento degli adottati. In questo il nostro lavoro sarà di dare una formazione adeguata sul tema che è assolutamente al centro del successo di un’adozione, ma soprattutto del benessere delle persone adottate: l’identità.

Come ho scritto nel mio libro “Ci vuole un paese” (Franco Angeli Editore), che raccoglie testimonianze ed istruzioni per un viaggio possibile: “L’identità è infatti il tema intorno al quale si costruiscono, crescono, vivono o muoiono le relazioni all’interno della famiglia adottiva. E le relazioni, in essa, sono basilari: la famiglia adottiva non ha legami di sangue, ma solo legami affettivi che si costruiscono, nel tempo, sulla relazione. Spesso la famiglia esplode perché non lo si affronta mai, il tema dell’identità, o perché lo si affronta nel modo sbagliato.”

La sfida che perseguiamo è quella di lavorare ad una più completa preparazione di quanti lavorano o lavoreranno nel mondo dell’adozione, direttamente come assistenti sociali, operatori degli enti, psicologi e giudici, ma anche per quelli che come gli insegnati si trovano ad aver contatti con la famiglia adottiva nel loro lavoro. Una corretta e diffusa cultura dell’adozione farà star meglio tante famiglie, ne sono certa, ma farà fare un passo avanti anche alla nostra società, per la quale l’adozione deve essere vista come quello che realmente è: una risorsa, e non un problema o una serie di traumi da affrontare.


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