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NEWS. Busto Arsizio – Due serate dedicate all’arte e alla psicoterapia il 6 e il 9 febbraio

Creato il 04 febbraio 2014 da Golfpeople

Busto Arsizio – Due serate dedicate all’arte e alla psicoterapia il 6 e il 9 febbraio
Due psicoterapeuti scendono in campo per far capire come e perché l’arte possa diventare fonte di guarigione

Doppio appuntamento a Busto Arsizio per chi è interessato ad approfondire la commistione tra arte e psicoterapia, e ai possibili modi di migliorare il proprio livello di benessere personale attraverso l’arte. Gli eventi saranno condotti dal dott. Giovanni Porta e dalla Dott.ssa Rosa Versaci, psicoterapeuti da anni attivi nel campo delle artiterapie.

Giovedì 6 febbraio – Conferenza su “Guarire con l’arte: esprimersi, esprimere la propria unicità”
Ore 21 – libreria Ubik, in piazza San Giovanni – ingresso libero
Da secoli sono note le proprietà catartiche dell’arte. In una sola serata, naturalmente, non si potrà diventare professionisti dell’arte, ma si potrà capire come utilizzarne le potenzialità per andare oltre condizioni spiacevoli quali solitudine e difficoltà di espressione. “Come faccio a passare dal silenzio appreso all’espressione di me? – Spiega Giovanni Porta, psicoterapeuta ed attore – Come faccio ad affrontare la vergogna e l’imbarazzo e a far uscire ciò che sento e provo? Un mezzo può essere l’arte. Questo il senso della serata del 6: fornire una panoramica dei vari universi dell’arteterapia e dell’aiuto che essi possono dare nell’espressione di sé. A scuola ci hanno insegnato a parlare solo al momento dovuto e a tacere il resto del tempo; spesso, i contesti sociali ci hanno abituato a non parlare del tutto, per paura del giudizio degli altri. La solitudine, purtroppo, può essere dietro l’angolo per tutti, è una condizione dell’anima che si verifica nel momento in cui non si trova il modo di condividere con nessuno esperienze, emozioni, pensieri, speranze. Un antidoto importantissimo per non cadere nella solitudine è la capacità di esprimersi. Impariamo assieme a sconfiggerla”.
La serata sarà dedicata ad approfondire i vari campi artistici, e le possibilità che essi presentano per andare al di là di barriere e difficoltà comunicative. Molti grandi artisti nella storia, infatti, hanno trovato il modo di far sentire la propria voce al di là di problemi e limitazioni attraverso lo strumento artistico.
La serata si svolge all’interno del programma della manifestazione “Caffè letterario: esperimenti per una nuova cultura”, serie di appuntamenti con la cultura psicologica tenuti e organizzati dalla psicoterapeuta Rosa Versaci.

Domenica 9 febbraio – Laboratorio esperienziale: “Il teatro dell’esistere: ritrovare il coraggio di sbagliare per avvicinarsi a ciò che si vuole”
Centro Talea di via Rossini 3 – ore 9,30-17,30 – costo: 90 euro – iscrizione obbligatoria
Il teatro è un ambiente protetto dove poter sperimentare comportamenti nuovi in tutta sicurezza, per poi provare a metterli in pratica nella vita. Tutta la giornata di domenica 9 febbraio sarà dedicata a lavorare su se stessi per provare nuove modalità di rapportarsi con se stessi e con gli altri attraverso il teatro.
“Ci si metterà alla prova in prima persona in un campo protetto dentro il quale sperimentare il superamento o la convivenza con i propri limiti. – spiega Giovanni Porta, psicoterapeuta ed attore – Ognuno di noi desidera qualcosa. Il desiderio è il motore fondamentale dell’azione: se non desiderassimo nulla, non avremmo ragione per alzarci dal letto la mattina e combattere nel mondo. Ma desiderare non basta: prima o poi bisogna passare alla pratica, e dunque spesso scontrarsi con la difficoltà ad ottenere ciò che si vuole, con i propri limiti e paure. Per molte persone, le difficoltà e la paura sono così forti da abbandonare ciò che desiderano. Ma i desideri sono una forza troppo potente per scomparire, e dunque prima o poi rispuntano fuori, magari sotto forma di sintomi. Il teatro può essere di grande aiuto in un processo di crescita personale perché, in teatro, è normale sbagliare e riprovare continuamente, fino a raggiungere ciò che si vuole. In questo laboratorio ci proponiamo di costruire uno spazio accogliente e protetto in cui permetterci di mettere in scena le situazioni che nella vita reale ci mettono in difficoltà e provare e riprovare fino a trovare un modo di comportarci sostenibile e che ci soddisfi, nella direzione della realizzazione dei nostri desideri.”


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