Come preannunciato lo scorso 17 aprile nella conferenza stampa di presentazione, sono stati comunicati sei nuovi titoli che andranno ad integrare il cartellone del 67mo Festival di Cannes (14-25 maggio), inseriti nella Selezione Ufficiale, ma non in corsa per la Palma d’Oro: L’homme qu’on aimait trop (In the Name Of My Daughter, André Téchiné, Fuori Concorso); White God (Fehér Isten, Kornél Mundruczó, Un Certain Regard); El Ardor (Pablo Fendrik), Of Men And War (Des hommes et de la guerre, Laurent Bécue-Renard), Geronimo (Tony Gatlif) e The Owners (Adilkhan Yerzhanov), tutti e quattro programmati all’interno delle Proiezioni Speciali. E’ stato poi presentato il ricco cartellone di Cannes Classics, sezione istituita dieci anni orsono, che permette di mettere in evidenza tutto il lavoro compiuto da Enti, Associazioni, Cineteche, Archivi Nazionali, per preservare tramite idoneo restauro capolavori o semplicemente opere dimenticate della cinematografia mondiale ed offrirgli opportuno risalto.
In segno dei tempi le proiezioni in DCP 2K o 4K DCP prenderanno il posto, volenti o nolenti, di quelle in 35mm.
Sophia Loren in una scena di “Matrimonio all’italiana”
(www.festival-cannes.fr/en)
A far da complemento al volto di Marcello Mastroianni presente sulla locandina ufficiale di Cannes 2014, ospite d’onore della suddetta sezione sarà Sophia Loren, premiata al Festival (14ma edizione, 1961) come Miglior Attrice per La ciociara di Vittorio De Sica e Presidente di Giuria nel 1966 (19ma edizione).
L’attrice, che ha anche accettato di partecipare ad una masterclass in forma di conversazione col pubblico (si terrà sul palco della Sala Buñuel), presenzierà alla proiezione de La voce umana, cortometraggio, di cui è protagonista, diretto dal figlio Edoardo Ponti; nella stessa serata verrà proiettato Matrimonio all’italiana, 1964, altra realizzazione di De Sica, protagonisti Loren e Mastroianni, in versione restaurata, a cura del laboratorio L’Immagine Ritrovata dalla Cineteca di Bologna, Surf Film e Technicolor Foundation for Cinema Heritage.
Fra i 22 lungometraggi e i 2 documentari che vanno a comporre il programma di Cannes Classics, troviamo altri restauri eseguiti dalla Cineteca di Bologna tramite il laboratorio L’Immagine Ritrovata, a partire da Per un pugno di dollari, così da festeggiare degnamente i cinquant’anni del capostipite degli spaghetti western.
Sergio Leone (Wikipedia)
Correva infatti l’anno 1964 quando Sergio Leone rivoluzionò la storia del cinema con la sua interpretazione di un genere ormai iconizzato nella cultura popolare americana, dando poi vita con Qualche dollaro in più, ’65, e Il Buono, il Brutto, il Cattivo, ’66, alla cosiddetta Trilogia del dollaro (o dell’Uomo senza nome, traendo ispirazione dal laconico protagonista di tutte e tre le pellicole, Clint Eastwood). Anche questi titoli saranno in seguito oggetto di restauro. Nell’ambito poi del Progetto Rossellini, che la Cineteca promuove assieme a CSC – Cineteca Nazionale e Istituto Luce Cinecittà, ecco il film La paura, diretto da Roberto Rossellini nel 1954, mentre è stato realizzato nell’ambito del World Cinema Project di Martin Scorsese il restauro de Il colore del melograno (1969, Sergej Iosifovič Paradžanov). Di seguito, l’elenco completo dei titoli presenti nella programmazione di Cannes Classics:
(repubblica.it)
Cannes Classics: Marriage Italian Style (Matrimonio all’italiana, Vittorio De Sica, 1964); A Fistful Of Dollars / Pour Une Poignee De Dollars (Per un pugno di dollari, Sergio Leone, 1964); Paris, Texas (Wim Wenders, 1984); Regards Sur Une Revolution:Comment Yukong Deplaça Les Montagnes (Marceline Loridan e Joris Ivens, 1976); Cruel Story Of Youth (Seishun Zankoku Monogatari, Nagisa Oshima, 1960); Wooden Crosses (Les croix de bois, Raymond Bernard, 1931); Overlord (Stuart Cooper, 1975); Angst / La peur (La paura, Roberto Rossellini, 1954); Blind Chance (Przypadek, Krzysztof Kieślowski, 1981); The Last Metro (Le dernier metro, François Truffaut,1980); Dragon Inn (King Hu, 1967); Daybreak (Le jour se leve, Marcel Carné, 1939); Color Of The Pomegranate (Sayat Nova, Sergei Parajanov, 1968); Leolo (Jean-Claude Lauzon, 1992); Gacious Living (La vie de chateau, Jean-Paul Rappeneau, 1965); Jamaica Inn (Alfred Hitchcock, 1939); Les Violons Du Bal (Michel Drach, 1974); Blue Mountains (Les montagnes bleues, Eldar Shengelaia, 1983); Lost Horizon (Horizons perdus, Frank Capra, 1937); The Bitch (La chienne, Jean Renoir, 1939); Tokyo Orinpikku (Tokyo Olympiades, Kon Ichikawa, 1965); 8½ (Federico Fellini, 1963). Documentari: Life Itself (Steve James, 2014); The Go-Go Boys: The Inside Story Of Cannon Films (Hilla Medalia, 2014).