È veramente incredibile notare come noi italiani prendiamo in prestito terminologie inglesi nella speranza che le stesse risolvano i numerosi problemi che da un po’ di anni affliggono il settore immobiliare.
Tutto nacque con il termine Real Estate. Stanchi probabilmente di chiamarlo settore immobiliare, pochi lustri addietro si pensò che una ventata di freschezza e modernità avrebbe
gettato le basi per una nuova era del settore.
Si cominciò quindi a parlare di Open House, di Deal, di Broker anziché agente immobiliare.
Recentemente – sempre pensando fosse la panacea per tutti i mali – ha preso il piede il termine Rent to Buy.
Si sono messi in soffitta i termini affitto e locazione per sostituirli con il ben più breve Rent.
Ubicazione o posizione sono state soppiantate da Location.
Developer è sicuramente più ad effetto che Imprenditore, Impresario o Immobiliarista per poi“ritradurlo” nuovamente in Sviluppatore…
potremmo prendere spunto “copiando” americani e inglesi piuttosto che scimmiottare qualche termine.
Per esempio negli Stati Uniti:
- Il mercato è veramente trasparente. E’ possibile conoscere in pochi istanti la storia di un immobile, sapere con precisione a quanto ammonteranno le tasse e le spese condominiali. Vendite precedenti e altro ancora;
- La tassazione, sia sulla proprietà che sul reddito eventualmente generato, è chiara. Non riserverà sorprese e non si modificherà più volte in un anno come invece succede in Italia;
- La procedura di acquisto tutela l’acquirente grazie, tra le altre cose, all’escrow account;
- Gli agenti immobiliari collaborano tra di loro grazie ad una piattaforma MLS;
- Le spese di acquisto di un immobile sono – praticamente i quasi tutti i paesi – sempre più basse che in Italia.
Ritenete che in Italia tutto ciò non sarà possibile ?
State tranquilli … “impossible is nothing” … ops
Al prossimo appuntamento
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