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NEWS. UniCredit – Le imprese laziali e il turismo cinese: +10% di presenze cinesi a Roma

Creato il 15 ottobre 2013 da Golfpeople

Al via Destinazione Cina


UniCredit organizza un incontro con 50 aziende laziali operanti nel turismo per un confronto su come accogliere al meglio la clientela proveniente dall’Oriente



Roma, 15 ottobre 2013 – Un mercato in forte sviluppo e amante del Made in Italy. Passa per la Cina una delle principali vie di uscita dalla crisi per le imprese italiane. Forte del suo primato di essere il secondo al mondo per incidenza sul Pil mondiale, il paese nei prossimi anni ridurrà ulteriormente il gap con gli Stati Uniti.

Ma il rapporto con questo tipo di mercato e con la particolare tipologia di clientela rappresentata dai cinesi necessita di preparazione e di conoscenza e dell’osservanza di alcune regole base. Di questo si è parlato nella tappa di Roma di “Destinazione Cina”, l’iniziativa di UniCredit organizzata – in collaborazione con Confesercenti Roma, Confcommercio Roma presso la Camera di Commercio di Roma – per le aziende laziali operanti nel settore del Turismo. Più specificamente la giornata e’ stata dedicata all’incoming turistico.

La giornata è stata inaugurata da Mario Fiumara, Responsabile Public Sector & Territorial Development Centro di UniCredit, Valter Giammaria, Presidente di Confesercenti Roma, e Giuseppe Roscioli, Presidente di Confcommercio Roma. Sono seguiti poi gli interventi di Danilo Mazzara, Senior Manager Strategy di Accenture e di Maja De Simoni, Managing Director del Sicilia Convention Bureau, che hanno illustrato le principali caratteristiche del mercato cinese, gli obiettivi del nuovo piano quinquennale, del contesto bancario in Cina e delle attività di UniCredit in Cina a supporto delle aziende italiane. Ha chiuso i lavori Marta Leonori, Assessore Roma Produttiva.

In collaborazione con Accenture, azienda globale di consulenza direzionale, servizi tecnologici e outsourcing che ha contributo attraverso l’analisi dei trend emergenti e la definizione delle strategie d’ingresso al mercato, l’istituto di credito organizza dunque non un semplice convegno, ma un incontro operativo in cui gli imprenditori del territorio hanno potuto confrontarsi sulle caratteristiche e le potenzialità di un mercato che cresce a ritmi straordinari. UniCredit, che è presente in Cina con le filiali di Shangai, Guangzhou e Hong Kong, ed un ufficio di rappresentanza a Pechino, ha voluto oggi fornire un contributo di consulenza strategica dedicato a chi vuole strutturarsi per accogliere al meglio i turisti cinesi.

CINQUE REGOLE AUREE

Nel corso dell’incontro gli specialisti della banca e di Accenture hanno presentato ai 50 rappresentanti dell’imprenditoria locale intervenuti, un outlook sul mercato cinese e sulle sue dinamiche, isolando 5 “regole base” per avviare strategie di ingresso efficaci.

Il suggerimento per le imprese laziali che vogliono raggiungere la ‘Destinazione Cina’ è quello di essere:

- GRANULARI: Conoscere le differenze territoriali e sociali del Paese per decidere dove competere

- GLOCALI: Acquisire e condividere know how ed expertise attraverso management e partner locali

- BILANCIATE: Conservare la propria identità ma modulare l’offerta in modo adeguato ai gusti locali

- PROATTIVE: Avvicinare i consumatori target al prodotto Italia , comunicandone i valori

- MULTICANALE: Assicurare un presidio integrato dei diversi canali

Le aziende in grado di reggere meglio alle turbolenze delle economie occidentali saranno quelle in grado di relazionarsi al meglio con i mercati emergenti più appetibili e con la clientela proveniente da questi mercati – afferma Mario Fiumara, Public Sector & Territorial Development Centro di UniCredit – Tra questi spicca la Cina,  che oggi non è più solo un competitor aggressivo con cui confrontarsi sullo scenario mondiale, ma rappresenta un’opportunità, un mercato ad alto potenziale di sviluppo che conta oltre 1 miliardo di consumatori e registra importanti tassi di crescita. Il turismo Made in China può diventare per Roma e in generale per l’Italia un’opportunita’ grandissima, ma che bisogna saper cogliere”.

IL TURISMO CINESE A ROMA



I margini di crescita del turismo cinese a Roma sono ampi e presentano ancora significative opportunità. Da una parte va rilevato come la domanda turistica generale per la Capitale continui a essere in crescita. Anche nel mese di luglio 2013, infatti, e’ proseguito il trend complessivamente positivo sia sul versante degli arrivi che delle presenze. Sulla base dei dati dell’Ente Bilaterale Turismo del Lazio, infatti, emerge che gli arrivi complessivi negli alberghi della provincia di Roma sono stati – nello scorso luglio – pari a 1.189.317 (+6,62%); le presenze registrate sono state 2.709.299 (+6,05%). La domanda italiana ha segnato 413.305 arrivi (+6,96%) e 786.208 presenze (+6,68%). La domanda estera ha registrato 776.012 arrivi (+6,52%) e 1.923.091 presenze (+5,80%).

Se però si analizzano le macroaree di provenienza della domanda estera a Roma, è possibile notare che la domanda proveniente dal Sud – Est Asiatico ha registrato, sempre nel mese di luglio, 79.140 arrivi (+10,65%) e 176.397 presenze (+10,65%), mostrando ancora un rilevante gap sia rispetto all’Europa (275.690 arrivi e 782.939 presenze) sia rispetto al Nord America (227.950 arrivi e 557.087 presenze).

Questo evidenzia gli ampi margini di crescita per il turismo del Far East a Roma. Gli ultimi dati forniti da EBTL mostrano comunque segnali confortanti in questo senso. L’analisi del trend delle prenotazioni evidenzia per il periodo Agosto – Settembre 2013 un incremento medio di circa +6,5% degli arrivi e di circa +7% delle presenze nell’area romana. La Cina si mostra al di sopra della media, con un incremento del +8% in termini di arrivi e del +10% in termini di presenze nella Capitale.



LE POTENZIALITA’ DEL MERCATO CINESE

La Cina rappresenta oggi un mercato imprescindibile per le imprese che intendono aumentare il proprio giro d’affari attraverso strategie di internazionalizzazione. Il paese asiatico, infatti, dopo anni caratterizzati da politiche di supporto all’export delle proprie aziende, è ora orientato a un riequilibrio della propria bilancia commerciale come testimoniano anche gli ultimi dati aggiornati (a settembre import totale a 155 miliardi di dollari, in crescita del 21% rispetto al 2010 – avanzo commerciale più che dimezzato rispetto a luglio 2011).

Se a ciò si uniscono le tendenze riscontrate tra la popolazione cinese ad un aumento generalizzato dei redditi e della spesa pro capite e all’occidentalizzazione delle abitudini di consumo, risultano chiare le enormi potenzialità offerte dal mercato cinese.


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