Se un soggetto ha difficoltà a fissare lo sguardo, se si affatica a mantenere gli occhi fermi gli occhi cominceranno a muoversi quasi come un piccolo tremore. Così come tremerebbe un braccio stanco di stare in una posizione fissa e sospesa. Un ingegnoso meccanismo di supporto è il movimento del capo.
Quando un individuo ha difficoltà a fissare lo sguardo su un oggetto in generale muove la testa in direzione e velocità esattamente opposte a quelle che avrebbero gli occhi. Se costringiamo la testa a star ferma invece di osservare oscillazioni del capo vedremo tremare gli occhi. In pratica, vengono sfruttati i riflessi vestibolo-oculari; si usa un riflesso neurologico per aiutarne uno che non riesce ad essere accurato.
Diventa una strategia automatica. Se la fissazione dello sguardo è una funzione principale per la quale gli altri movimenti oculari si adoperano possiamo già anticipare che verosimilmente se un soggetto ha serie difficoltà nella fissazione oculare le altre funzioni oculari ne risentono e visto che l’oculomotricità sottende e mappa l’intero cervello noi sappiamo che un individuo che perde la fissazione dello sguardo nel tempo svilupperà qualcuna o molte disfunzioni neurologiche di qualche tipo, motorie, sensitive, cognitive.
L’aspetto grandioso è che queste cose possono essere corrette in modo eccellente, spesso rapidamente e in modo permanente.
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