I canali vestibolari semicircolari così orientati “anteriore-posteriore-laterale” e così accoppiati sullo stesso piano “anteriore sinistro e posteriore destro – anteriore destro e posteriore sinistro e i laterali” registrano i movimenti di rotazione del capo che siano più veloci di 1,5 gradi/sec e registrano solo durante il movimento, registrano la rotazione destra e sinistra, la flesso-estensione e l’inclinazione destra e sinistra del capo. Ovviamente nessuno si muove con precisione in un solo piano dello spazio. Quindi il sistema registra combinazioni di movimenti in diverse direzioni. Sulla scorta di quanto detto fin’ora si può capire perché quando un soggetto soffre di vertigini è utile sapere se è il mondo a girare o è il paziente che gira e in che direzione. Perché la direzione dice qual è il sistema vestibolare che sta scaricando autonomamente in assenza di reale movimento. A volte l’esperienza vertiginosa è così faticosa ed emotivamente devastante che il paziente non ricorda in che direzione stesse girando il mondo. Non riuscire a capire e gestire la propria posizione nello spazio è un’esperienza angosciosa. L’intero sviluppo delle capacità umane di basa sul continuo raffinare i meccanismi oculo-vestibolo-spinali per interagire con l’ambiente circostante.
Continua…