Chèlla vota se scetaje,
ca nu poco 'e pucundrìa,
sulo, tanno, se carmaje.
quanno se mètte pa via...
Chi ha avuto la fortuna di conoscere Rocco Ciampa sa che in lui c'era un'unica grande passione: Francesco. Vi ricordate " I Fioretti di San Francesco"? Quelli tradotti da Roberto Rossellini nel 1950 in uno splendito film a episodi dal titolo "Il giullare di Dio". Nel capitolo dal titolo "Del meraviglioso incontro di Santa Chiara con Santo Francesco in Santa Maria degli Angeli" la voce narrante, dopo che il piccolo e audace frate Ginepro ha descritto a San Francesco e Santa Chiara come con semplicità abbia tenuto testa al diavolo chiosa :
"E la gente di Assisi vide l'orizzonte rosso di fuoco,
corsero a Santa Maria degli Angeli credendo fosse un incendio,
il cielo era ardentente per le parole infiammate d'amor di Dio
di Chiara e Francesco"
immagino che a quell'orizzonte sia giunto Rocco
dopo una vita appedecanno il suo Francesco.
"Appedecanno" è napoletano viene dal latino ad + pediculare,
"procedere frettoloso, passo passo seguire le orme di qualcuno" :
non c'è più fretta, Rocco, ora sei con Francesco.
di Luigi De Rosa
di Alberto Zanini in arte "Berico" da Appedecanno Francesco di Rocco Ciampa
"Appedecanno Francisco"
di Rocco Ciampa
Grafica A.Petagna Sorrento,Dicembre 2009pag.126
Ci sono libri che è un piacere leggere e conservare in libreria
perchè le loro pagine sono impregnate di passione,che senti vivere nelle parole che ti scorrono sotto gli occhi e ti rimangono nei pensieri.Nel caso di "Appedeecanno Francesco" che potremmo tradurre dal napoletano in italiano come :"Passo passo sulle orme di Francesco", ci troviamo di fronte ad una profonda dichiarazione di Amore, di Fede nei confronti di quello straordinario personaggio che è stato San Francesco d'Assisi:"Vangelo incarnato,Vangelo vissuto e condiviso".Si tratta della storia del Santo di Assisi raccontata in diecimila quartine, rigorosamente,permettetemi di dirlo in Lingua (non dialetto) napoletana che è costata all'autore Rocco Ciampa (nella foto in alto a sinistra)dieci anni di studio, ricerche e approfondimenti incessanti.
Il testo è arricchito dalla "Lode delle Creature" tradotta in Napoletano e in Polacco
perchè potesse leggerla il Beato Giovanni Paolo II che ne ebbe copia, coma attestato
dalla lettera del Cardinale Stanislao Dziwisz segretario del Santo Padre Giovanni Paolo II,
in Assisi il 24 gennaio 2002.
...
Sie alludato mio Signore Pochwalony badz,Panie,
pe stà matre nòstra terra, Przez te matke nasza ziemie,
liberalla da 'o dulòre, Uwolnij ja od cierpienia
e da 'a semmènta da guèrra! I od zrodla wojny!
...
(da "Appedecanno Francisco" traduzione
dal Napoletano in Polacco di Fra Ladislao Czarmiak
presso la Curia dei Minori di Roma)