Khalil Mack
Ormai siamo alla vigilia del draft e lo sguardo di tutto il football statunitense è fisso in un’unica direzione. In questi giorni sta emergendo con sempre maggiore risalto la possibilità che la prima scelta assoluta possa essere Khalil Mack, OLB di Buffalo, con il favorito Jadaveon Clowney, DE di South Carolina costretto al secondo posto. A dire la verità, in molti fino a un anno fa ignoravano del tutto chi fosse Mack, il quale nelle previsioni è passato da second round a top five: tutto è cambiato ad agosto con la sua prestazione in diretta tv nazionale contro Ohio State (9,5 tackle, 2,5 sacks e 1 intercetto riportato in touchdown per 45 yards), al punto che un nutrito gruppo di osservatori continua a chiedersi cosa sarebbe stato di lui senza quella partita e quanto davvero un’ottima scouting combine possa compensare la militanza nella Mid-American Conference, girone di livello medio-basso.
Questo è il punto chiave che rende scettici circa la possibilità che Mack possa supera Clowney nell’ordine del draft. Nei report circolati in queste ultime settimane, infatti, il DE di South Carolina è stato da più parti definito a «foundational player», cioè un giocatore sul quale costruire un progetto duraturo nel tempo, un atleta che, se capace di confermare la carriera universitaria e i risultati della combine (con attenzione alla scarsa disciplina, considerata una sua debolezza), ha le carte per essere un potenziale hall of famer, nonostante la stagione scorsa non sia stata delle migliori.
Personalmente ritengo che Mack possa tranquillamente essere chiamato tra i primi cinque, presumibilmente in 3a posizione (Jacksonville Jaguars), mentre la prima scelta potrebbe essere davvero Clowney, in direzione Houston – salvo un ventilato scambio di posizione nel draft con Atlanta, ipotesi che perde vigore di ora in ora.
Beniamino Franceschini