Grazie ad una serie di osservazioni condotte con i telescopi spaziali XMM-Newton, Swift e MAXI gli astronomi sono stati in grado di identificare il ‘risveglio’ di un buco nero situato a circa 47 milioni di anni-luce nella galassia NGC 4845. Il buco nero si sta ‘cibando’, per così dire, di un oggetto stellare di piccola massa, probabilmente una nana bruna o un pianeta gigante gassoso, che si trova nelle sue immediate vicinanze. Un destino simile accadrà verso la metà del 2013 ad una nube di gas che si sta avvicinando al buco nero della Via Lattea, un fenomeno molto raro che permetterà per la prima volta di osservare in azione un buco nero mentre cattura, quasi in tempo reale, la materia che si trova nello spazio circostante (post).
La scoperta, che è avvenuta grazie alle misure dell’elevato flusso di radiazione (flare) nella banda dei raggi-X, è stata completamente una sorpresa dato che la galassia è rimasta inattiva per almeno 20-30 anni. Analizzando il flare, i ricercatori hanno potuto studiare la struttura del disco di accrescimento che circonda il buco nero e stimare così la massa dell’oggetto che rappresenta il ‘pasto’ trovando dei valori pari a 14-30 masse gioviane, consistenti con l’intervallo della massa delle nane brune che sono stelle mancate dato che non sono così massicce da iniziare il ciclo di fusione dell’idrogeno come avviene per le stelle. La massa del buco nero viene stimata attorno a 300 mila volte quella del Sole e sembra stia ‘giocando’, per così dire, con il suo ‘cibo’: infatti, gli astronomi hanno misurato un ritardo di 2-3 mesi tra il momento in cui l’oggetto è stato disintegrato e il periodo durante il quale il buco nero si è rifornito dei suoi resti che ammontano a circa il 10% della massa totale. Questi particolari eventi sono importanti per capire di più ciò che accade a oggetti di forme e dimensioni diverse quando si trovano nelle immediate vicinanze di un buco nero.
ESA: Black Hole wakes up and has a light snack
arXiv: Tidal disruption of a super-Jupiter by a massive black holeGrazie ad una serie di osservazioni condotte con i telescopi spaziali XMM-Newton, Swift e MAXI gli astronomi sono stati in grado di identificare il ‘risveglio’ di un buco nero situato a circa 47 milioni di anni-luce nella galassia NGC 4845. Il buco nero si sta ‘cibando’, per così dire, di un oggetto stellare di piccola massa, probabilmente una nana bruna o un pianeta gigante gassoso, che si trova nelle sue immediate vicinanze. Un destino simile accadrà verso la metà del 2013 ad una nube di gas che si sta avvicinando al buco nero della Via Lattea, un fenomeno molto raro che permetterà per la prima volta di osservare in azione un buco nero mentre cattura, quasi in tempo reale, la materia che si trova nello spazio circostante (post).
La scoperta, che è avvenuta grazie alle misure dell’elevato flusso di radiazione (flare) nella banda dei raggi-X, è stata completamente una sorpresa dato che la galassia è rimasta inattiva per almeno 20-30 anni. Analizzando il flare, i ricercatori hanno potuto studiare la struttura del disco di accrescimento che circonda il buco nero e stimare così la massa dell’oggetto che rappresenta il ‘pasto’ trovando dei valori pari a 14-30 masse gioviane, consistenti con l’intervallo della massa delle nane brune che sono stelle mancate dato che non sono così massicce da iniziare il ciclo di fusione dell’idrogeno come avviene per le stelle. La massa del buco nero viene stimata attorno a 300 mila volte quella del Sole e sembra stia ‘giocando’, per così dire, con il suo ‘cibo’: infatti, gli astronomi hanno misurato un ritardo di 2-3 mesi tra il momento in cui l’oggetto è stato disintegrato e il periodo durante il quale il buco nero si è rifornito dei suoi resti che ammontano a circa il 10% della massa totale. Questi particolari eventi sono importanti per capire di più ciò che accade a oggetti di forme e dimensioni diverse quando si trovano nelle immediate vicinanze di un buco nero.
ESA: Black Hole wakes up and has a light snack
arXiv: Tidal disruption of a super-Jupiter by a massive black hole