Nibelung e il Cigno Nero
di Fabrizio Corselli


Fabrizio Corselli, definito dalla critica italiana “Il Cantore di Draghi”, è uno scrittore di poesia a carattere epico-mitologico e un saggista. Nato a Palermo nel 1973, vive e lavora come educatore a Settimo Milanese. In qualità d’insegnante di Composizione poetica, a partire dal 2001 cura a livello didattico una serie di progetti letterari volti a promuovere la Poesia presso scuole, biblioteche, librerie e associazioni. È autore del primo poema fantasy italiano dal titolo Drak’kast – Storie di Draghi, a cura di Edizioni della Sera di Roma. Presso la stessa, cura la Collana Hanami (poesie haiku). Altre pubblicazioni: volume antologico di poesia giapponese InvernoHaiku (2012), in qualità di curatore editoriale, e l’opera erotica Enfer, a cura di Ciesse Edizioni.


Autore: Fabrizio Corselli
Serie: //
Edito da: Linee Infinite Edizioni
Prezzo: 10,00 €
Genere: Poesia
Pagine: 84p.
Voto:



Trama: Nibelung e il Cigno nero è una suite poetica. L’intera opera sviluppa il tema della poesia e del poeta attraverso il parallelismo con la figura del cigno, in un intimo legame con la musica, tale da avvicinarlo al concetto di “poema sinfonico”.

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di molly68

“Si legge con interesse la poesia di Fabrizio Corselli, è una poetica corsiva, varia e fantasiosa, mai banale. Ma quello che più colpisce nelle sue poesie è l’immaginazione, i colori che si vedono, il movimento che descrivono, la composizione, l’architettura dell’assieme, i suoni che arrivano all’udito, il fraseggio sempre nuovo. Non vorrei parlare di arte globale: no, è poesia, eppure tocca tutte le forme dell’arte. Forse dovrebbe sempre essere così.”
Nelle parole introduttive di Liliana Cosi – ballerina di fama internazionale e sublime interprete del Lago dei cigni, opera ispiratrice di questo libro - è racchiusa tutta l’essenza di questo piccola e preziosa prova d’autore.

Corselli aveva già dato prova della sua padronanza poetica con Drak’kast: capace di piegare il genere letterario ai suoi voleri, aveva dimostrato come si potesse fare dell’epica un contenitore di storie antiche narrate in modo classico e sviluppate in senso moderno. Con Nibelung, breve ma intenso, ci porta con sé alla ricerca del punto di fusione tra parola e musica.
Attento all’estetica e al suono delle parole, Corselli lima ogni vocabolo prima di inserirlo nel suo pentagramma, evocando immagini danzanti, in una perfetta fusione tra arti: non ci sono note stonate, ma la vicenda si sviluppa in modo armonioso (o forse sarebbe più preciso dire “armonico”), mettendo al centro la Natura, principale ispiratrice della Poesia, e il Cigno, ovvero il Poeta. Questi, sospeso in un limbo in cui convivono l’eterno e l’effimero, rende partecipe il lettore delle emozioni proprie del comporre (l’angoscia e il sublime, indissolubilmente legati), lo porta in alto con la leggerezza della Poesia e poi lo trascina nella caduta.

Il testo si basa su armonia e contrapposizione (non è una contraddizione, a me ha fatto questo effetto: opposti che si armonizzano), ricco di scene intense e di musicalità. Corselli ha realizzato in parte il suo intento di fondere più Arti organizzando lo spettacolo “Poesia… a passi di danza”, evento in cui parole, movimento e musica si sono mescolate esattamente come lui aveva pensato dovessero fare.
Vi invito a leggere questo poemetto e a farlo con la dovuta attenzione, magari declamando ad alta voce alcuni passaggi (come ho fatto anch’io), per gustarne la bellezza e la musicalità. Consigliatissimo.







