La voce principale dell’Eurolega nel nostro paese, Niccolò Trigari di SportItalia, ha risposto con grande gentilezza alle nostre domande in una intervista esclusiva. La Final Four di Istanbul inizierà l’11 maggio e allora vediamo cosa pensa di questa stagione e di quello che potrà essere il futuro (anche del basket italiano) Niccolò.
Com’è stata la risposta di pubblico su SportItalia a questa bella stagione di Eurolega? Bilancio positivo?
“La risposta è stata molto positiva, ma prima di fare un bilancio dovremo attendere le Final Four. Purtroppo non ci saranno squadre italiane e questo è l’aspetto negativo della stagione.”
Anche se come sempre è difficile fare pronostici, chi vedi favorita per la vittoria finale? Il CSKA Mosca sembra la super favorita per la stagione incredibile che ha fatto e il roster impressionante. Punti su di loro?
“Non mi piace fare pronostici, né tanto meno puntare, ma il Cska merita i favori del pronostico per quello che ha fatto durante tutta la stagione. ‘Super’ mi sembra troppo: in semifinale affronterà il Pana di Obradovic e Diamantidis e nell’eventuale finale potrebbe incrociare il Barça, che ha perso appena una volta durante tutta l’Eurolega (a Siena, dove erano avanti di 15 a 9 minuti dalla fine…).”
Nonostante la grave crisi economica e i tagli al budget, ci sono due squadre greche alle Final Four. Frutto dell’organizzazione delle società? Di contro le turche hanno speso tantissimo per cercare di giocarsi le F4 in casa e invece tutte hanno fallito.
“Niente di nuovo, ma non vedere neppure una turca nei playoff è stato stupefacente: tanti investimenti e poca chimica, troppe presunte stelle e nessun vero leader. Passando al successo di Pana e Olympiacos, mi piace sottolineare un aspetto, ovvero l’esorbitante numero di giocatori prodotti dal basket greco e capaci di garantire un contributo importante nei quarti di finale: 5 per Obradovic (Diamantidis, Kaimakoglou, Perperoglou, Tsartsaris e Vougioukas), altrettanti per Ivkovic (Mantzaris, Papanikolaou, Printezis, Sloukas e Spanoulis).”
L’Olympiacos sembra la più debole del lotto, ma quest’anno sotto coach Ivkovic hanno effettuato meno acquisti eclatanti ma più mirati. Può essere questo il motivo del loro arrivo fino alle F4? Potrebbe essere addirittura a sorpresa il loro anno?
“Quando si arriva alle Final Four, negare a chiunque una chance sarebbe folle, ma è evidente che l’Olympiacos ne abbia meno delle altre protagoniste. E’ una squadra con talento inferiore rispetto a quella della scorsa stagione, ma molto più adatta a mettere in pratica il credo di Ivkovic (che evidentemente non è proprio bollito…): sono finite le lotte di potere, Spanoulis è il leader, ma nella serie contro Siena hanno dimostrato di poter vincere anche quando non brilla. Atleticamente sono devastanti, hanno entusiasmo e la loro atipicità può rappresentare un problema.”
“Deludente mi sembra eccessivo. Penso che, nel suo complesso, la stagione europea sia stata positiva: il solo fatto di essere entrata nelle migliori 8 del Continente per la sesta volta nello spazio di una decade rappresenta un traguardo straordinario. E’ ovvio che, quando superi difficoltà e infortuni, vinci di 19 a Madrid e domini le prime 4 partite delle Top 16, uscire nei quarti lasci un sapore amaro in bocca. Detto questo, penso che le cause siano state fisico-atletiche: aldilà degli infortuni (l’assenza di Kaukenas ha pesato moltissimo), Siena mi è sembrata priva delle energie necessarie per affrontare un avversario come l’Olympiacos (che al contrario era in forma smagliante).”
Pensi che il ciclo della Montepaschi sia finito? E’ arrivato il momento di separarsi da Pianigiani? O secondo te Minucci continuerà a credere in questo gruppo cercando di migliorarlo?
“Non credo che si possa parlare di ciclo finito, anche se sicuramente qualche senatore lascerà la squadra al termine della stagione (a ben vedere, peraltro, il ricambio generazionale è iniziato già da un po’ di tempo). Hanno vinto la Coppa Italia, conquistato un posto nei quarti di Eurolega e attualmente sono primi in campionato: per tutte le altre squadre della Serie A questo descriverebbe l’inizio di un ciclo…”
Siena ai quarti, Cantù e Milano alle Top 16. Eppure il nostro movimento sembra veramente molto indietro rispetto agli altri. C’è speranza per il basket italiano nelle prossime stagioni?
“Pensare il contrario sarebbe l’ultimo passo verso il baratro. La nostra pallacanestro non sta vivendo un momento straordinario (pochi talenti, modesti risultati, scarsa esposizione mediatica) e sono convinto che la Nazionale sia il trampolino ideale per lanciare la riscossa, restituendo entusiasmo e visibilità a questo sport. Il cammino rimane lungo e difficile.”
Tra Kirilenko e Diamantidis a chi daresti il premio di MVP stagionale?
“Kirilenko, se non altro per cambiare. A parte gli scherzi, Diamantidis è straordinario e ha trascinato una squadra con meno talento, ma il piacere di rivedere il russo in Europa merita di essere fissato nella memoria (senza correre il rischio di attendere le Final Four).”