Mi aspettavo un thriller, ma ho trovato molto di più.
C’è una forte componente surreale, soprannaturale, che lo rende una perfetta ghost story con lo stile di Stephen King.
C’è anche una componente legal-thriller, come se ci si trovasse in tribunale, in un’aula, a dibattere le prove di un caso particolarmente ostico, accanto ad uno qualunque dei personaggi di John Grisham.
Ce ne è, infine, un’altra componente action, avventurosa, con sparatorie e inseguimenti alla Jack Reacher, ossia con lo stile di Lee Child, ed anche un personaggio che sembra in grado di poter fare davvero qualsiasi cosa e di ribaltare qualsiasi disparata situazione, basta soltanto che lo voglia. Non vi dirò, però, chi è. Uno dei tanti personaggi di Niceville, una cittadina, di 25 mila abitanti, dove si vive come se fosse un territorio insulare. Nessuno esce, ma c’è costantemente qualcuno o qualcosa che ci vuole entrare.
Un romanzo dove tutti i personaggi, presenti e passati, sono intrecciati e lo stile e la fantasia dell’autore ci hanno abituati a imprevedibili colpi di scena ed agghiaccianti situazioni al cardiopalma.
Alla fine di Niceville resta comunque quel brivido che fa accapponare la pelle e che, in alcune pagine, raggiunge livelli estremi, insieme a tanta curiosità di sapere come Carsten Stroud farà evolvere le vicende nel secondo e nel terzo ed ultimo libro della serie.