“Lo Stato non deve diventare imprenditore ma essere il punto di vista dell’interesse globale e su questo indirizzare i finanziamenti alle attività produttive“, ha detto Vendola al “Sole 24 Ore. [...] Non possiamo avere il 90% di microaziende che come i lillipuziani faticano a competere con il Gulliver della globalizzazione“.
Per questo, Nichi Vendola (Sel) propone “finanziamenti che incentivino la crescita dimensionale, la crescita qualitativa e l’ambientalizzazione degli apparati produttivi, la formazione permanente“.
Nell’intervista, Vendola critica l’AD di Fiat Sergio Marchionne, che nei giorni scorsi ha sottolineato i bassi livelli di competitività in Italia: “Nel processo alle classi dirigenti non è Marchionne che può svolgere il ruolo della pubblica accusa. Il sistema d’impresa è stato complice di una gigantesca pigrizia culturale legata a un’idea leggera e di facili costumi della competitività da guadagnare per intero attraverso la compressione del costo del lavoro e della progressiva semplificazione delle relazioni industriali“.
Da presidente della Puglia, nell’intervista Vendola ha rivendicato di aver aiutato le imprese con “una legge sui finanziamenti per i distretti di filiera che hanno consentito ai diversi attori di cicli produttivi omogenei di mettersi in rete accompagnando processi di internazionalizzazione” di aver “creato distretti tecnologici messi al servizio di apparati produttivi“.