La commedia romantica non è mai stato il mio genere preferito. Per carità, lungi da me il dire che tutti i film appartenenti alla categoria siano cacca (solo una mente molto primitiva potrebbe definire Tamara Drewe in quella maniera) però ognuno si diverte a proprio modo e la commedia romantica su di me svolge la propria funzione ludica fino a un certo punto. Ma ogni tanto vengono quelle sere in cui hai bisogno di un poco di leggerezza, di guardare qualcosa che non sia stupido ma che non ti porti a certi contorcimenti mentali che certe notti ti sono preclusi, senza che Mario riapra o cose varie. Quindi quando in biblioteca ho visto questo Nick e Norah infinite playlist ho deciso di noleggiarlo, senza un motivo apparente, solo perché la copertina mi ispirava. Anzi, a essere sincero mi ispirava Kat Dennings, che anche senza valutarla come chissà quale attrice, diciamo che ha certe doti che mi sanno appagare gli occhi come poche altre. No, non mi rivolgo solo alle tettone, diciamo che lei è un insieme di perfezione che me la fa mettere nell'Olimpo delle bellissime, l'unico motivo per cui guarderei una serie come Two broken girls, che non è proprio nel mio genere - per dire, compare in Thor per una manciata di minuti e il ricordo di lei è stato indelebile. Poi sì, vicino a una simile bellezza c'è Michael Cera, uno il cui sviluppo è terminato dalla terza media, ma si sa che bisogna bilanciare la figaggine in una pellicola, specie in una commedia.
Nick è uno sfigato bassista di una sfigata band, depresso perché è stato lasciato dalla sua ragazza storica; Norah invece è una bella ragazza che, stranamente, non ha molto successo coi ragazzi, e viene prontamente sfottuta dall'ex di Nick. Un giorno i due hanno modo di conoscersi una sera e Norah propone all'imbambolato Nick di far finta di essere il suo ragazzo per sfuggire alle angheria della sua ex, presente anche lei all'evento. Ma quelli che dovevano essere solo cinque minuti si trasformeranno in una movimentatissima notte...
Non avevo mai sentito parlare di questo film e quindi, a parte per la presenza della bellissima attrice protagonista, non avevo nessuna aspettativa, né dal punto di vista della trama né dalle menti coinvolte nel progetto. Però facendo delle ricerche in internet ho scoperto che il regista Peter Sollet non ha più fatto altro, a parte dirigere l'episodio pilota di due serie tv, mentre la sceneggiatrice Lorene Scafaria si è cimentata con la regia nel deludente Seeking friend for the end of the world, col quale ho visto una certa analogia con la pellicola qui recensita. Analogia non molto positiva, sia chiaro, ma non abbastanza da rendere il film inguardabile. Complice anche una durata davvero irrisoria, poco più di ottanta minuti, tipici per una commedia, ma purtroppo non sfruttati a dovere e con delle cadute di gusto che non me la sento di far passare senza nessun cazziatone. Perché le avventure di Nick e Norah hanno un problema di base molto grosso: non fanno ridere. O almeno, lo fanno poco. E questo per una commedia è imperdonabile. Ora non dico che bisogna citare per forza le battute colte di Woody Allen per strapparmi un sorriso, ma qui ci sono delle vere problematiche di scrittura e di regia che fanno fallare il film in più punti. Perché una pellicola, soprattutto, una commedia, vive di tempo e dialoghi. Immaginate uno che scivola su una buccia di banana: farebbe ugualmente ridere se tutte le azioni venissero riprese con un rallenty che dilunga l'azione oltre ogni limite sopportabile? Qui non si raggiungono eresie simili ma comunque fra una battuta e l'altra o c'è troppo stacco o non ce n'è mai, tutto è abbastanza mal distribuito e nemmeno gli attori sembrano molto convinti di quello che si fa, la qual cosa ci fa giungere al problema principale di tutti: la regia. Una regia davvero poco convinta e quasi dilettantesca, che non ci fa raggiungere gli aborti di Dirty love, ma che non incide praticamente su nulla. Tutto accade e sembra che abbia sempre il medesimo peso, non trasmette nulla e lascia che sia la storia a fare tutto da sola - errore fatale che in un film non andrebbe mai fatto. Purtroppo anche la sceneggiatura della scafata Scafaria non è che sia il massimo della sagacità, perché oltre a imbastire delle situazioni che alla lunga stufano, pecca clamorosamente anche nei dialoghi. Già quello iniziale fa presagire che c'è qualcosa che non va, anche se non so quanto sia da imputare alla traduzione o al doppiaggio, però tutto non fa che crescere in maniera esponenziale, così come i personaggi del film. E i dialoghi in una commedia romantica sono molto importanti, proprio perché, come dice il termine, è romantica, deve basarsi sulle interazioni fra i personaggi e scatenare una serie di botta e risposta che sappiano comunicare una certa alchimia fra le parti coinvolte che qui non avviene. E sì, è un film leggero e tutto quello che volete, quindi va preso per quello che è, ma trovo davvero poco plausibile che due persone possano innamorarsi in maniera così indissolubile in una notte quando passano tre quarti della stessa a cercare un'amica ubriaca scomparsa. Fosse stato distribuito su un lasso di tempo maggiore, avrebbe funzionato benissimo, ma così mi sembra artificioso e ruffiano, tanto da far risaltare come non mai tutti i difetti precedentemente elencati. Che ripeto, non lo rendono un film pessimo o inguardabile, lo si può visionare tranquillamente e passarsi una serata in allegria, però anche dalle cose più leggere è lecito aspettarsi un certo guizzo, ogni tanto, che qui purtroppo non avviene mai. Ed è questo, ironia della sorte, il difetto peggiore di tutti.
Ci si accontenta della presenza della procace Kat, che purtroppo concede poco alla vista. Ma a lungo andare ammetto che me ne importava poco anche di lei...
Voto: ★★