Era iniziato tutto una mattina di felicità… Adesso erano veramente pronti e potevano partire, ma bastò una telefonata a rompere l’incantesimo … Avevano rapito una giornalista italiana, mentre usciva dall’Università di Bagdad..
Lui accompagnò Rosa e i ragazzi in montagna e tornò a precipizio a Roma… Vuole esserci sin dall’inizio, in quella prima fase delle ricerche… Sostanzialmente perché non si fida… Il clima è strano lì al Sismi… Chiusi dentro Forte Braschi sembra quasi di stare in prigione… Si respira un’ aria pesante come se ci fosse una volontà di frenare, svilire o deviare le informazioni… Ma forse, pensa, è proprio il lavoro di controspionaggio che ti porta a diffidare…Forse troppa letteratura… Non lo avrebbe mai saputo, ma qualche tempo dopo il SISMI fu accusato di aver fornito false prove agli Stati Uniti sui molto improbabili acquisti di uranio di Saddam Ussein… Era stato uno dei principali alibi dell’America per l’invasione dell’Iraq… Lo stesso suo capo del Sismi Nicolò Pollari e il collega Marco Mancini due anni prima avevano collaborato troppo strettamente con la CIA mentre rapiva in pieno centro città Abu Omar un Imam arabo… A Milano, in territorio tutto italiano.Nicola Calipari, è noto, ha da tempo pessimi rapporti con Mancini, ma adesso è addirittura stupito per la veemenza con cui Mancini vuole inserirsi nel sequestro della giornalista… Il caso invece spetta a Nicola come ”Capo della 2ª Divisione Ricerca e Spionaggio all’Estero…” Ormai suo malgrado ha una grossa esperienza di sequestri e di rapimenti in quel terribile dopoguerra iraqeno che sembra più spaventoso della guerra stessa… Fabrizio Quattrocchi ed Enzo Baldoni non ci sono riusciti a farli tornare … Altri cinque, fra cui Simona e Simona, le due ragazze di buona volontà, sono a casa sani e salvi …
Ormai Nicola Calipari i contatti se li è fatti in tutto il Medio Oriente… Deve capire chi sono i rapitori, rintracciarli, aprire un canale, sapere se la giornalista è viva … E poi la trattativa. Il Governo stesso gli ha dato mandato… Ma qualcosa comincia ad andare storto… Arrivano rivendicazioni, minacce e ultimatum via Internet… sembra una chiara volontà di confondere le acque…Rendere più duro il lavoro, andare fuori pista… Sui giornali c’è di volta in volta il «covo indentificato», il «blitz americano imminente», «l’ostaggio spostato da una moschea all’altra». Tutto falso. Interferenze, illazioni banali, ma anche notizie che escono da fonti riservate… Il sequestro di Giuliana Sgrena è un palcoscenico su cui vogliono esibirsi in molti …Marco Mancini incontra i giornalisti in un bar vicino al Pantheon. E parlano di tutto.
Finalmente la trattativa parte tra Roma e Abu Dhabi…C’è la richiesta del riscatto e un passaporto diplomatico da procurare a un capo sunnita… Ma Calipari è appena tornato dagli Emirati. C’è stato l’ennesimo stop al negoziato e non si capisce il perché. Ci riprova da Roma. Freddo determinato annuncia «Quando riparto sarà per chiudere». La notte del 28 febbraio sale sul Falcon del Sismi diretto ad Abu Dhabi… C’è ancora molto da fare, mentre con la massima incoscienza i media annunciano: «Per la liberazione è questione di ore». Invece ci sono ancora giorni… L’Italia ha pagato ma ci sono i dettagli … Il luogo, le modalità, l’ora… Solo la sera del 3 marzo tutto è pronto. Il giorno dopo, parte per Baghdad, ma vorrebbe che tutto fosse già finito… Ha paura che i rapitori cambino idea … Spera che gli americani non creino problemi… Sa che odiano i riscatti perché temono un’escalation dei sequestri…
C ‘era stata quella pioggia torrenziale e l’aereo da Abu Dabi non riusciva ad atterrare… Così erano arrivati all’appuntamento con un’ora di ritardo e non c’era nessuno…. La Toyota Corolla, presa in affitto come avevano preteso gli americani, è ferma prima della rotonda, nel punto che gli hanno indicato e con le luci d’emergenza che mandano segnali intermittenti… Spera che tornino sul luogo dell’appuntamento… Passa ancora del tempo e finalmente arriva una telefonata… Ma sono quelli di Roma … Gli dicono che non è opportuno che aspetti ancora lì… che forse l’appuntamento è sbagliato, forse è una trappola… Meglio spostarsi… Perché non vanno a dare un’occhiata sotto il cavalcavia… Lui non ci pensa nemmeno, ma quelli insistono… Chiamano 3 volte…Adesso comincia a innervosirsi …potrebbero anche aver ragione loro… Ma non vuole assolutamente spostare la macchina e chiede all’autista di inviare qualcuno della squadra locale a controllare il cavalcavia… Naturalmente non c’è la macchina dei rapitori, ma la squadra ha visto due auto e forse delle armi che sporgevano…Calipari ora è furioso e capisce che qualcuno vuole impedire l’ultimo atto…Poi, finalmente, arriva un pick up da cui giunge il messaggio atteso: «Follow me»….Infiniti sono i giri per la città tortuosa… Perdono anche l’orientamento, ma finalmente Giuliana Sgrena sale sulla Toyota… E’ anche difficile ritrovare la strada dell’aeroporto dopo tutti quei giri e la giornalista è spaventata … Lui le è seduto vicino e cerca di tranquillizzarla ma ci riesce poco… Lei ha in testa la frase beffarda dei suoi rapitori…”Gli americani non ti permetteranno di uscire dal paese”.. . La luce accecante gliela sbatteranno in faccia all’uscita da una curva.. Pochi minuti più in là c’è l’Aeroporto… L’autista rallenta immediatamente mentre già partono i colpi…Senza alcun preavviso… Infatti non c’è posto di blocco… Non c’è intimazione di stop, la strada non è ristretta dai birilli come quando ci sono i controlli… Solo due auto … da una delle quali parte qualche centinaio di colpi a raffica in una manciata di secondi…Calipari si butta su Giuliana e la costringe nello spazio fra il sedile anteriore e posteriore… L’autista urla invano “Italiani,italiani” per farli smettere… Giuliana comincia ad avvertire il peso su di lei…Sempre più pesante… Sempre più pesante mentre è lì, incastrata terrorizzata… del tutto immobile.
Lei e l’autista torneranno il giorno dopo in Italia… Entrambi feriti… Nicola Calipari è morto nel tentativo di salvarla…
Gli americani si scuseranno punto e basta … Del resto l’auto era troppo veloce … I solerti soldati americani si sono spaventati… Lozano, quello che ha sparato, ha pensato alle sue figlie piccole… Giuliana Sgrena nega che la macchina andasse a 100 km orari, ma chi la sta a sentire… L’autista non può nemmeno parlare… E’ del Sismi… Come mai il posto di blocco non era segnalato? Era un posto volante, del tutto provvisorio… Doveva proteggere il percorso dell’Ambasciatore Negroponte che andava a un ricevimento… Già, ma l’ambasciatore era passato due ore prima e il posto di blocco invece era ancora lì… Come mai nessuna delle auto passate prima della toyota era stata fermata? Nessuno risponde… Il luogo del delitto, quello che gli americani chiamano dell’ incidente, verrà immediatamente alterato, la Toyota verrà consegnata all’Italia per i rilevamenti soltanto quando non ci sarà più niente da rilevare… Qualcuno insinuerà che Calipari volesse fare lo 007… Perchè non ha portato la giornalista all’Ambasciata italiana?… Ignorando o facendo finta che la strada verso l’ambasciata era la più pericolosa della città… Gli americani dissero che non sapevano niente dell’operazione dei servizi segreti italiani.. Gli italiani dissero il contrario e del resto Calipari aveva scelto un’auto a noleggio perché gli americani non avevano voluto auto governative… Ancora dissero gli americani che la Toyota viaggiava a fari spenti, ma nel video che sequestrarono a Lozano la macchina ha i fari accesi…
L’talia chiese di giudicare Lozano… Non fu possibile … Sia il Governo Americano che quello italiano pur discordanti nella dinamica degli avvenimenti conclusero entrambi che non ci fu da parte del Lozano “nessuna intenzionalità…” Relegarono il tutto al rango di incidente e questo determinò la “mancanza di giurisdizione ” dell’Italia…
Commentò così il Pubblico Ministero, amareggiato: Se è vero che gli eroi non muoiono mai ma vengono rapiti in cielo al culmine della loro gloria, è tristemente vero che gli eroi dimenticati muoiono ogni giorno. Avevamo un’esigenza di verità e di giustizia. Non siamo riusciti a soddisfarle: dottor Nicola Calipari, ingiustizia è fatta!
Ma perché è avvenuto tutto questo? Troppe le ipotesi… troppi i misteri del “Segreto di Stato” E’ lecito tuttavia supporre che qualcuno da Roma abbia seguitato a informare gli americani sulle mosse e i movimenti di Calipari… Forse qualcuno al Sismi valutò appieno le conseguenze quando tentò di mandar via Calipari dal luogo dell’incontro e far fallire l’operazione… Non avevano capito che avevano di fronte un “Servitore dello Stato” che avrebbe seguitato a fare il suo dovere fino in fondo….
E’ inutile dire che Nicola Calipari è stato coperto di medaglie, onorificenze , onori… La moglie con fermezza, in una delle tante cerimonie, ha detto che l’unico dono per Nicola sarebbe stata la verità… Ma non sembra che l’abbiano ascoltata…
Nicola Calipari era nato a Reggio Calabria… lì si laureò in giurisprudenza e iniziò il lavoro in polizia… Un lavoro che amò appassionatamente… Fino a morirne…
Siamo andati a cercare nella sua terra d’origine qualcosa che gli avrebbe fatto piacere…
PIGNOLATA REGGINA
INGREDIENTI per 8/10 persone:
PER L’IMPASTO: 250 grammi di zucchero, 500 grammi di farina 00, 12 uova, 2 cucchiai di strutto, 3 cucchiai di rhum,.
PER LA GLASSA AL LIMONE: 1 albume,150 grammi di zucchero a velo, il succo di un grosso limone.
PER LA GLASSA AL CIOCCOLATO: 100 grammi di cioccolato fondente, 7 cucchiai di acqua, 200 grammi di zucchero a velo, un pizzico di vaniglia
PREPARAZIONE: Mettete la farina a fontana con al centro 7 uova intere e 5 tuorli, lo strutto e il rhum. Impastate energicamente e formate con l’impasto dei bastoncini grossi un dito che taglierete a pezzi di circa 2 cm. Friggeteli nello strutto caldo e metteteli ad asciugare nella carta assorbente da cucina. Immergete metà dei bastoncini nella glassa al limone e l’altra metà nella glassa tiepida al cioccolato.Sistemateli divisi per colore in un piatto dando con le mani bagnate una forma di pigna metà bianca e metà nera.Fate raffreddare in frigo prima di servire.
Glassa al limone : Montate un albume a neve ferma , aggiungete lo zucchero e il succo del limone. Sbattete fino a quando non diventerà densa. Se risulta troppo fluida aggiungete zucchero a velo, se troppo densa aggiungete un’ albume
Glassa al cioccolato : In un tegame mettete l’acqua con il cioccolato grattugiato.Una volta sciolto aggiungiete lo zucchero e il pizzico di vaniglia e mescolando portate a ebollizione.Togliete dal fuoco e mettiete il composto a bagnomaria in un recipiente con acqua fredda mescolando continuamente. Quando diventerà opaca è pronta per glassare
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