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Nicola Galloro ricorda Ugo Vetere

Creato il 03 aprile 2013 da Appnetwork

Sulla recente scomparsa di Ugo Vetere, nato a Reggio Calabria (la famiglia era originaria di Malvito in Provincia di Cosenza), sindaco di Roma negli anni ottanta dopo aver ricoperto la carica di deputato ed essere stato nel Comitato Nazionale di Liberazione a fianco della Resistenza, con una militanza prima come sindacalista della Cgil e poi nelle fila del partito comunista,  il ricordo di Nicola Galloro, originario di San Nicola da Crissa (paese d’origine anche di Nicola Signorello, sindaco di Roma dopo Vetere, dal 1985) già consigliere alla Provincia di Roma e per diverse legislature al Campidoglio.

“Ha lasciato detto che voleva essere seppellito nel suo paese d’origine, a Malvito dove verrà sepolto l’ex sindaco di Roma Ugo Vetere, morto la notte scorsa nella sua casa in provincia di Viterbo. Lo ricordo con rimpianto ed affetto. L’ho conosciuto ed ammirato, quando ero un giovane sindacalista del Sunia, durante le lotte per l’eliminazione delle baracche e l’assegnazione delle prime case popolari ai romani, divenimmo amici, scherzosamente e con mio gran vanto da calabrese, usavo dirgli “Caro Sindaco con te Roma ha acquistato una erre”.  Nel momento attuale, così difficile per la storia politica del nostro Paese e per tutta la sinistra, ricordare il nostro amato conterraneo ed il suo impegno sempre vincente ed efficace ci rinfranca e ci sprona.  Ci rinfranca e ci sprona come calabresi perchè appartiene a quella (gran) parte della nostra gente che ha continuato a mantenere alto il nome della nostra regione, lasciando una impronta forte e indelebile. Ci rinfranca e sprona quelli  di noi,  che fra pochi giorni andranno a scegliere il candidato sindaco di Roma.  Proprio quella Roma dove, da primo cittadino, Vetere profuse la sua  intelligenza politica rivoluzionaria  in funzione del rinnovamento di una città fino ad allora resa immobile, codina e ingiusta  dal potere democristiano.  Insieme a Giulio Carlo Argan e Luigi Petroselli,  Ugo Vetere è un grande esempio,  fautore di efficaci ed intramontate politiche di integrazione sociale, dal  risanamento delle borgate all’ampliamento della metropolitana, dall’edilizia scolastica agli asili nido, dalla creazione della seconda università di Roma ai primi centri per gli anziani.  Con Don Luigi Di Liegro, al quale lo legava un profondo rapporto personale, si impegnò a favore dei senza fissa dimora della Capitale ed  è anche grazie a lui che nasce la Caritas.   Il sindaco ”… di chi mi ha votato, di chi non mi ha votato e di chi mi ha votato contro “era stato un  partigiano, aveva combattuto sempre al fianco degli ultimi e dei dimenticati, un compagno sindacalista che aveva fatto delle battaglie per la difesa dei diritti dei lavoratori il suo impegno di vita. Insomma una vita ben spesa,  esemplare, a cui inchinarsi con profondo rispetto”.



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