La seguente lettera è una risposta al mio articolo. Credo sia importante riportarla integralmente. Non perché esplichi qualcosa di nuovo e di inedito sulla vita di Lorenzo. Ma soltanto per il grado di tenerezza infinita e di bene fraterno di cui si fa portatrice. Chi la scrive è Nicola, un “collega” di Lorenzo Pinto. Si rivolge, da macchinista, ad altri macchinisti. I maiuscoli sono tutti i suoi. Io, da parte mia, non posso che essere con lui, anche non conoscendolo di persona. Grazie Nicola, COMPAGNO, AMICO lontano.
Cari colleghi,compagni,la tragedia appena verificatasi (la scomparsa del macc.LORENZO PINTO)
Ci porta bruscamente alla realta’ della durezza della vita ,ma ancor di piu’ ci
Fa riflettere di quanto le persone,una volta che non ci sono piu’,
lasciano dei vuoti incolmabili.
Lorenzo oltre a essere un collega era un COMPAGNO,un amico e molto
spesso un tramite tra colleghi e dirigenza – colleghi e sindacato ,esponendosi sempre in 1’persona,un Uomo che non dimenticava mai,come spesso facciamo quasi tutti ,i problemi delle altre persone (della societa’) anche non ferrovieri; anzi ci faceva notare che nonostante tutte le difficolta’della nostra categoria eravamo fortunati ad avere un lavoro, uno stipendio una pensione al contrario di altri ,soprattutto giovani,che avevano delle serie difficolta’a sbarcare il lunaraio, e potevamo cosi utilizzare il tempo per esprimere le nostre idee.
Era una persona che cercava di tenere unita una categoria oramai ridotta
al qualunquismo ,nessuno di noi puo’negare le mail che inviava ai macchinisti con l’invito a farle girare.
Ci teneva informati delle linee sindacali,ci faceva partecipi delle sue idee,
non giudicava mai,rifacendomi a una canzone di Rino Gaetano,mai niente e nessuno senza prima averlo visto o sentito.
Penso che questa sia una grande strada che ci ha indicato, percio’ compagni ,colleghi perche’ il suo esempio non cada nel nulla continuiamo il suo lavoro ,siamo uniti scambiamoci informazioni,pensieri e soprattutto sentiamoci uniti come il nostro compagno Lorenzo ci sentiva.
Concludo,penso,non sbagliando firmando questi pensieri non con un solo nome ma con: TUTTI I TUOI COMPAGNI MACCHINISTI
e con una frase che tu dicevi sempre:
GUAGLIU’ VI VOGLIO BENECiao Lorenzo