Il sindaco di Lampedusa ritira polemicamente la propria candidatura dalla lista per le Europee.
Giovedì pomeriggio Giusi Nicolini era al lavoro nel suo ufficio al Comune di Lampedusa. Il cellulare squilla di continuo e dall’altra parte c’è – il più delle volte – qualcuno che chiede il perché della rinuncia a candidarsi alle Europee. L’amarezza è palpabile e pur evitando polemiche aperte, il sindaco dell’isola simbolo del fenomeno dell’immigrazione in Europa qualche sassolino dalla scarpa se lo toglie: «Ho saputo che non sarei stata la capolista dalle agenzie».
Sindaco, perché ha rinunciato alla candidatura?
«È molto semplice. Mi avevano chiesto di fare la capolista della lista perché significava mettere Lampedusa e tutto ciò che Lampedusa rappresenta, come la bandiera della campagna elettorale. Ed era questa la ragione per la quale avevo detto di sì. Ma quando ho visto che le cose non erano andate come invece mi erano state prospettate dalla direzione nazionale ho preferito fare un passo indietro. E prima di annunciarlo ho parlato con Faraone, perché le cose si dicono prima».
Che ne pensa di questo Pd siciliano?
«Non voglio entrare nel merito della discussione del Pd, non mi interessa. Diciamo che io non mi riconosco completamente nel Pd siciliano e loro non si riconoscono del tutto in me. Ma comunque non è giunta dalla Sicilia la richiesta di candidarmi, se escludiamo Peppe Zambito (il segretario del Pd agrigentino, ndr). A me la richiesta è venuta da Roma e precisamente da Faraone».
Un’occasione persa?
«Non ho questa presunzione. Però ribadisco di avere accettato la candidatura perché c’era la battaglia su Lampedusa, su un’idea diversa dell’accoglienza, la centralità del Mediterraneo che spostasse l’epicentro dell’Europa finora ancorato al Nord. Se questi temi fossero diventati il vessillo di un campagna elettorale di un partito come il Pd sarebbe stata, secondo me, una cosa positiva. Questo non è avvenuto, pazienza. Ma è un ragionamento mio. Se il partito sceglie come vessillo l’antimafia è legittimo, giusto e rispettabilissimo».
Da capolista sì, semplicemente in lista no. Perché?
«Non potevo fare la campagna per Giusi Nicolini. A me interessava fare la campagna per Lampedusa. Non mi cambia la vita, anzi la semplifica».
Fabio Russello La Sicilia 11/04/2014